SULL’ORDINANZA DEL CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA

L’accoglimento da parte del Consiglio di Giustizia Amministrativa del ricorso del Comune di Ragusa sul piano sanitario dell’Asp di Ragusa, in quanto  sembra contraddire non solo  il D.M. 70 del 2 aprile 2015 e i D.A. del 2012 e del 2015 relativi alla programmazione delle  l’U.O. Speciale di Neurologia, l’.U.O.C. di malattie infettive e tropicali e l’U.O.C. di Otorinolaringoiatria, ma anche lo schema organizzativo di riferimento generale fondato sul  modello Hub/Spoke ; contraddizione che nel piano aziendale ridimenzionava, di fatto,  l’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa, è un fatto in sé importante anche se si tratta di  un primo passo nel percorso giudiziale, in quanto la sentenza  rimanda al Tar per il giudizio di merito, ma  sottolinea, tuttavia, in modo netto e chiaro il senso ed il valore di alcuni  atti politici.

La battaglia che ha visto in campo tanti soggetti : sindacati, operatori della sanità, partiti politici e movimenti, sindaci dei diversi comuni, gruppi consiliari e singoli consiglieri e che ha trovato nell’allora presidente del consiglio Giovanni Iacono, un intelligente e competente ispiratore ed organizzatore, non era fondata su avvilenti ed egoistici municipalismi, ma nella giusta interpretazione del decreto Balduzzi  e nella corretta adesione alla programmazione regionale.

In secondo luogo,  l’adesione che una parte del partito democratico e una parte del gruppo consiliare del Pd di Ragusa, ha dato all’azione di critica costruttiva al piano aziendale ,differenziandosi dalla deputazione regionale , non solo era fondata sulla consapevolezza che quell’atto non rispettava  la ragionevolezza intrinseca del decreto Balduzzi e dei decreti di programmazione della sanità siciliana, né la ragionevolezza oggettiva della baricentricità dell’ospedale ragusano, ma era ed è  saldamente  fondata sull’applicazione di  un etica politica che prima  dell’appartenenza partitica mette in primo piano  il benessere delle comunità amministrate.

 La cultura politica che abbiamo voluto esprimere, aderendo al consiglio comunale aperto e sostenendo gli atti che il presidente Iacono ha predisposto,    è quella che la democrazia per essere a servizio del territorio deve avere una vera capacità dialettica con i vari livelli di governo senza essere né  velleitariamente antagonista, né acriticamente succube e plaudente di ciò che altri livelli di governo propongono. Questa è la nostra idea di politica e la nostra interpretazione della democrazia in un partito che si definisce democratico

 

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