SUL TRASFERTIMENTO DELL’HOSPICE DA MODICA AL BUSACCA DI SCICLI

Valutiamo insensata e dannosa la decisione di trasferire il reparto Hospice del Maggiore di Modica al Busacca di Scicli.

Le ragioni della nostra convinzione, escludendo qualsiasi forma campanilismo, stanno nelle cose. Evidentemente calcoli e strategie a noi ignote e poste in essere dall’Asp di Ragusa hanno determinato questa svolta.

Ricordo che il reparto Hospice del Maggiore di Modica è costato alla collettività un milione e duecentomila euro facendone un centro di eccellenza a beneficio di pazienti purtroppo destinatari di cure palliative; è stato formato un personale ad hoc, frutto di investimenti in risorse umane e finanziarie, che ha dimostrato nei sei anni di attività, con merito, sacrificio e perseveranza, di poter assistere degenti di un reparto singolare che mette a dura prova, più di quanto possa avvenire altrove, i sentimenti intimi di interi nuclei familiari che sarebbero oggi costretti a trasferirsi.

A Scicli, ci informano, non ci sono locali idonei per poter ospitare l’Hospice e quindi non si è nelle condizioni minimali per poter governare un reparto di questo tipo.

Altra ragione non marginale la decisione contestuale di trasferire nei locali dell’Hospice del Maggiore di Modica, dal Busacca di Scicli, il reparto di Psichiatria in un luogo dove insistono numerose vie di fuga e quindi, al netto di spese ulteriori per adeguare il reparto, non adatto ad ospitarlo.

Sabato 13 febbraio si sta organizzando in Piazza Matteotti una raccolta di firma per evitare che questa illogico trasferimento possa concretizzarsi.

La Cgil appoggia l’iniziativa unitamente a diverse associazioni del volontariato, del mondo del no profit e di alcuni partiti politici.

Alla luce di queste riflessioni sarebbe interessante sapere quale logica, se così possiamo dire, ha mosso i vertici dell’Asp di Ragusa per decidere il trasferimento da Modica di un reparto di eccellenza e singolare nella sua funzione.

 

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