STATI GENERALI DEL TURISMO PER LE PROPOSTE 2014/2016

Se è vero che gli Stati Generali furono convocati per la prima volta nel 1302 e l’ultima nel 1789, immediatamente prima della Rivoluzione Francese, vorrà dire che la convocazione degli Stati Generali del Tursimo della città di Ragusa è un segnale che la rivoluzione grillina è ancora lontana.

Imprenditori del settore alberghiero, della ristorazione, del trasporto, rappresentanti delle piccole e medie imprese, agenzie di viaggio, guide turistiche e operatori in generale del settore turistico hanno risposto con una massiccia presenza all’invito dell’Amministrazione Comunale per un primo incontro teso a definire indirizzi e linee guida fondamentali per una proposta turistica del Comune per il prossimo triennio 2014/16.

La riunione si è svolta presso la Sala Conferenze del Centro Direzionale Comunale della Zona Artigianale di Contrada Mugno, alla presenza del Sindaco Federico Piccitto, dell’assessore al turismo Stefano Martorana, presenti il Dirigente dott. Santi Di Stefano e i funzionari Maria Antoci e Salvatore Salinitro con il capo dell’ufficio Stampa di Palazzo dell’Aquila, dott. Pino Blundo.

Certo per chi, anche indirettamente, si è occupato di turismo, era emozionante partecipare ad un incontro che, almeno nelle intenzioni, vuole rendere protagonisti gli attori del comparto attraverso una attiva partecipazione alle scelte decisionali di questo settore che sembra destinato a diventare quello trainante della nostra economia.

Emozionante perché, fondamentalmente, il turismo resta legato ai ricordi delle scelte che avvenivano nelle aristocratiche stanze di Palazzo la Rocca, dove i vari comitati esecutivi distribuivano contributi secondo rigidi criteri clientelari, magari non scendendo nei particolari del materiale e degli eventi di cui si facevano patrocinatori assumendone la paternità.

Dispersi i fasti e gli sprechi delle AAPIT, dimenticate le faraoniche trasferte per Fiere e Borse del Turismo, scomparse le mirabolanti immagini degli sfarzosi stand che si allestivano in giro per il mondo, con contorni di arancine, formaggi, vini DOC e olio extra vergine di oliva DOP, furono poi gli assessorati comunali ad ereditare il gravoso compito di diffondere l’immagine turistica della nostra città.

Certo i fondi a disposizione si assottigliavano anno dopo anno, qualche volta, se non spesso, i fondi venivano utilizzati, da improbabili delegati, per la canoa o per il raduno delle 500, ma c’era sempre lo spazio per esperti e consulenti e tutto avveniva quasi per elargizione divina che si concretizzava, quasi misticamente, nel chiuso delle stanze assessoriali, mentre la spasmodica attesa dell’esito delle istanze si consumava al pianterreno di piazza San Giovanni, all’ufficio turistico, dove qualche dipendente, nelle pause, trovava anche il tempo di curare gli interessi di B&B suoi e di qualche amico intimo.

Altri tempi! Oggi, in regime di totale democrazia, albergatori e nobili proprietari di agriturismo, tassisti e tour operator, agenti di viaggio e guide turistiche si sono riuniti per tentare di trovare una strada per uscire dal baratro in cui è piombata turisticamente la città, a stento trattenuta per i capelli dal riconoscimento UNESCO e dal Commissario Montalbano.

Ma non è un difetto solo nostro, se nel 2012, quando ricorreva il decennale del riconoscimento UNESCO, si riunivano in quel di Noto per festeggiare e studiare, nel contempo, ancora dopo dieci anni, le strategie per fare tesoro dell’importante riconoscimento.

Da noi ci siamo limitati, almeno negli ultimi mesi, a distribuire negli uffici turistici, materiale dove si parlava del pavimento in marmo della Cattedrale, con inserti in mattonelle d’asfalto, o delle colonne della chiesa in asfalto, tutto parto, doveroso precisarlo, di precedenti assessorati.

Ma veniamo a questo importante appuntamento che ha visto una nutrita partecipazione e che si spera possa essere veramente il casello di ingresso di una autostrada che possa portarci, scorrevolmente, verso concreti risultati di una efficace promozione turistica del territorio.

Il Sindaco Federico Piccitto  ha parlato del turismo come settore cardine per tante realtà inespresse del nostro territorio, che, con l’apertura dell’aeroporto, trova a disposizione una porta di accesso che va sfruttata per fare rendere al meglio le nostre potenzialità. Nell’occasione ha confermato l’intenzione, già anticipata nei giorni scorsi, di avere, in un prossimo futuro, un manager turistico che possa ottimizzare le politiche di settore.

L’Assessore Martorana si è detto felice per la partecipazione all’esperimento che coinvolge soggetti che vogliono rispondere con idee nuove o non ancora debitamente sfruttate.

L’assemblea convocata vuole stabilire un metodo per la gestione delle politiche turistiche che, finora, hanno visto uno scarso coinvolgimento degli attori principali del settore.

Alla base del metodo la selezione di un tavolo tecnico che deve, prima di tutto, identificare le criticità, trovando soluzioni e adottando misure adeguate che devono perseguire una road map che possa definire un orizzonte temporale.

Le aree di competenza del tavolo tecnico devono essere: l’OFFERTA che si deve distinguere da quella attuale, limitata, povera, costituita da una serie poco significativa di micro offerte.

In questa area, per esempio, vanno definiti gli accordi con la Diocesi per il coordinamento delle aperture con il patrimonio del Comune, che deve anche prevedere l’utilizzo di personale con requisiti fissi, adeguatamente formato. Importante è anche la calendarizzazione degli eventi che devono essere integrati con le città vicine, ancorché non provengano segnali in questa direzione dall’esterno.

Altra area di competenza del tavolo tecnico i SERVIZI che devono rispondere a criteri di massima efficienza, mentre la PROMOZIONE del Territorio deve essere oggetto di azione particolare con adeguate politiche di marketing e scelta dei canali per la comunicazione.

Numerosissimi gli interventi che hanno costituito la parte sostanziale dell’incontro, foriera di spunti e di suggerimenti che hanno costituito il primo nucleo di tematiche su cui costruire dell’impalcatura turistica locale.

Intenzione dell’Assessore era uscire dalla sala con in mano l’elenco dei componenti il tavolo tecnico, formato, al massimo, da 15 elementi in  rappresentanza di guide turistiche, settore promozione, trasporti, agenzie di viaggio per l’incoming, ristorazione, alberghi e B&B, tavolo che non si è potuto comporre per delle diversità di vedute sui criteri di scelta delle persone, soprattutto per la categoria degli imprenditori del settore alberghiero, divisi fra quanti volevano la scelta diretta di un imprenditore e quanti desideravano, invece, secondo vecchi criteri, di dare spazio alle organizzazioni di categoria che avrebbero indicato i propri rappresentanti. Su questo tipo di scelta si è arenata la formazione del tavolo, rimandata agli uffici del servizio turismo che cercheranno di trovare la quadra, si spera secondo metodi innovativi e ispirati ad un profondo rinnovamento.

D’altra parte la formazione del tavolo tecnico è indispensabile per mettere ordine, anche fa le proposte lanciate durante la riunione: alcune sacrosante, altre ascrivibili, almeno per il momento, ai sogni, altre molto in avanti rispetto alla situazione reale del momento. Qualcuno, in assoluta buona fede, ha proposto come problemi di carattere generale quelli personali o della singola categoria, qualcuno si è proposto come rappresentante di se stesso, qualcuno si è proposto come rappresentante di una categoria ma è stato immediatamente smentito da qualche collega presente.

Si è sentita qualche amenità, come del turismo locale che si deve basare su piccole strutture qualificate, dell’Addio all’estate di Marina che, in nome della destagionalizzazione, non ha senso a settembre, dell’isola felice che non è il mare che finora è stato venduto, dell’aumento della tassa di soggiorno, dell’esigenza, forse per ora irrealizzabile di trovare ricettività in strutture uniche per comitive di almeno 104 persone, corrispondenti a due bus turistici.

Accanto a queste che, talvolta, lasciavano trapelare esigenze più personali che di carattere generale, si è parlato di pulizia anche per le strade interurbane, di informazione corretta ed esaustiva, di collegamenti efficaci, di segnaletica, di indispensabile programmazione sul lungo periodo, di leadership provinciale da riconquistare, di bacheche per eventi e per i servizi.

Nel mare di proposte nessuno ha parlato di componenti culturali, di enogastronomia, di materiale informativo, cartaceo o digitale, di supporti multimediali, di web marketing, di contatti con la stampa specializzata, di inserzioni sulla stessa, ma soprattutto di monitoraggio dei flussi turistici e del necessario controllo di ogni eventuale processo comunicazionale, i cui ritorni devono essere scientificamente valutati, al fine di evitare gli sprechi fisiologici di inadeguate campagne promozionali e azioni di marketing inefficaci.

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