SRADICANO I PALI DI UN IMPIANTO SERRICOLO

Nella giornata di ieri i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Vittoria hanno tratto in arresto per il reato di furto aggravato:

–       D’angelo massimo, vittoriese del ‘75, residente a comiso (rg), nullafacente, pregiudicato per reati specifici;

–       D’angelo devis, vittoriese del ‘84, ivi residente, bracciante agricolo, pregiudicato per reati specifici;

–       D’angelo vincenzo, vittoriese del ‘87, ivi residente, nullafacente, pregiudicato per reati specifici;

Poiche’ venivano sorpresi a sradicare, mediante l’utilizzo di una grossa catena ancorata al telaio di un autocarro marca “fiat” modello “om40”, materiale ferroso appartenente all’impianto serricolo di proprieta’ di un’azienda agricola locale, caricandolo successivamente a bordo del citato mezzo.

Condotti presso la caserma di via Garibaldi, al termine delle formalita’ di rito, i rei venivano sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni a disposizione dell’autorita’ giudiziaria iblea, in attesa del giudizio per rito direttissimo che si terra’ nella mattinata odierna, davanti la quale dovranno rispondere del reato di tentato furto aggravato.

Anche in questo caso, come per la maggior parte degli arresti per reati contro il patrimonio, e’ stata decisa la chiamata effettuata da un cittadino al 112 ed il successivo

A seguito del rito direttissimo tenutosi mercoledi mattina presso il Tribunale di Ragusa – Sezione Distaccata di Vittoria, il giudice Trovato ha:

–         condannato a mesi 8 di reclusione SAUNA Giuseppe, tratto in arresto lunedì per inottemperanza agli obblighi della sorveglianza speciale di P.S. ed è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Ragusa;

–         ha convalidato l’arresto dei tre  D’Angelo, tratti in arresto per furto aggravato in un impianto serricolo e inizialmente sottoposti agli arresti domiciliari, applicando loro la misura cautelare della custodia in carcere, rinviando il processo al 28 p.v.. Nel frattempo i tre sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Ragusa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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