SPUNTI DI RIFLESSIONE PER LE ORDINANZE ANTIRUMORE

“Ma non è che il problema per caso possa essere legato anche ai nostri orari?”. 

Così in una nota congiunta Generazione Futuro e il Laboratorio Politico Youpolis di Ragusa intervengono sulla questione delle notti estive a Marina di Ragusa, dove la necessità di un giusto equilibrio tra riposo e divertimento è sfociato nella necessità di un’ordinanza antirumore.

I rappresentanti delle due realtà giovanili, a fronte di ciò che sta accadendo, vogliono infatti proporre una piccola riflessione che – ovviamente esulando da qualsiasi ingerenza sulle scelte di ognuno di noi – mette l’accento sul fatto che trovare un punto di equilibrio tra le diverse esigenze è possibile, e forse – è un ipotesi – anche i ragazzi potrebbero aiutare a risolvere il problema facendo la loro parte.

Partiamo da un presupposto: quali sono gli interessi in gioco? Da una parte, la voglia di divertirsi dei ragazzi in un’estate unica e speciale, quella di Marina di Ragusa; dall’altra, parallela e contemporanea alla prima, la necessità di offrire momenti di svago, locations ideali e musica anche a gente proveniente da fuori, per incentivare il turismo e portare anche riscontri economici alle attività commerciali (tanti sono i ragazzi che scelgono la nostra costa per le loro vacanze, questo vuol dire maggiori guadagni di tutto l’indotto, dalle strutture ricettive agli stabilimenti balneari ai locali notturni); ma dall’altra, anche la necessità di garantire il giusto riposo ai residenti, che da sempre vivono Marina in una maniera un po’ diversa da quella dei ragazzi.

Questi gli interessi: quale la soluzione per soddisfare tutti? E’ una cosa sicuramente complessa, però, a detta di chi scrive questa riflessione, c’è la probabilità – sicuramente da verificare, è sempre un’ipotesi teorica – che se anche i ragazzi facessero la loro parte qualcosa potrebbe cambiare.

Il problema, infatti, è che da diversi anni è consuetudine raggiungere il centro di Marina in orari tardivi. Vivere Marina mediamente solo dopo la mezzanotte vuol dire spingere quelle due, tre, quattro ore di divertimento verso fasce orarie estreme, che appunto “cozzano” con le esigenze di chi vuole riposare.  Chi scrive, tra l’altro, fa parte proprio di quelle persone che amano stare in mezzo alla gente, che sono sempre in giro, e che a volte, per vivere questi momenti, si sentono per certi versi “costretti” a non uscire prima, proprio perché nessuno riempie la zona prima di certi orari.

Ci si chiede quindi se, qualora provassimo a cambiare alcune nostre abitudini, potesse essere tutto molto diverso. I locali inizierebbero prima a lavorare (magari potrebbero lavorare anche di più, chissà) e si tenderebbe a chiudere la propria serata un po’ prima. E forse, non si andrebbe ad ostacolare il riposo dei residenti, e, pensandoci un attimo, anche il nostro.

Come detto, è solo una riflessione, è sempre una ipotesi, chissà anche da smentire. Ma a detta degli scriventi, è importante almeno provare a rifletterci.

 

 

 

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