Spm Modica. Pagato solo il 50% delle 14 mensilità arretrate

Riceviamo e pubblichiamo una nota della Camera del lavoro di Modica Cgil F.P. Ragusa.

 

“Ieri l’altro la Spm, tramite sms, ha comunicato ai propri dipendenti che ha pagato loro solo il 50% della 14 mensilità. Stiamo parlando 400-500 euro per un gruppo di lavoratori e meno di 250 euro per quelli che sono a part-time.
Questo è lo sforzo titanico che la società oggi ha fatto, avendo ricevuto dal Comune circa 85.000 euro, quindi neanche il necessario (il costo lordo di una mensilità è oltre i 200 mila euro) per pagare a questi operatori una mensilità intera.
Metà 14 a fronte di quasi cinque mesi di salario maturati. Perché a fine agosto i mesi saranno cinque e diventeranno quattro se verrà saldata l’intera 14 mensilità.

È umiliante per tanti padri e madri di famiglia vivere nella condizione involontaria di sapere che quando i mesi arretrati non pagati dalla spm diventeranno almeno 5 avranno forse la possibilità di ottenerne il pagamento di uno.
Questo è il grande miglioramento che questa Amministrazione, che da sei anni tiene le redini del governo, ha apportato rispetto al passato?

Basta solo questo semplice esempio, che poi è un dato economico, per rendersi conto che qui siamo di fronte ad una condizione che si aggrava sempre più e per nulla al cospetto di un recupero. Tutto sembra andare a declinare. E su questo invece sarebbe necessario un pubblico chiarimento. Pensiamo che l’amministratore unico dell’azienda dovrebbe portare a conoscenza della città l’ammontare del debito complessivo che il Comune ha contratto nei rispetti della spm, precisando anche quello nei confronti dei propri lavoratori, dell’inps e dell’agenzia delle entrate. Ecco, ciò che viene da noi è senza dubbio un primo importante passo per ripristinare un minimo di verità intorno all’indebitamento reale del Comune. Bene, il dott. Guastella, da almeno 8-9 anni amministratore della società, liberandosi per una volta dalla soggezione dovrebbe fornire la mappatura economica di come stanno le cose, chiedendo, se é il caso, di essere ascoltato dal Consiglio comunale e magari fornendo alla cittadinanza il resoconto economico dell’azienda. Ha l’obbligo di farlo, non fosse altro perché lui è pagato, per i compiti che svolge, con denaro pubblico. Diversamente anche lui sarà additabile come responsabile del fallimento, di cui siamo certi è zeppa la storia della società.

Come siamo convinti che la stessa operazione-verita andrebbe fatta con le coop.sociali, che vantano un credito incommensurabile e che di questo ne soffrono soltanto gli operatori. Questi soni i lavoratori più svantaggiati che vivono situazioni drammatiche.
Ancora i dipendenti comunali devono ricevere mese di luglio e 4 anni di accessori non pagati. Siamo stati il sindacato che ha promosso ed ottenuto l’attivazione del prepensionamento dei dipendenti che ne avevano i requisiti, per ridurre gli oneri e i costi dell’ente e aprire una fase di gestione economica del bilancio meno ingessata e condizionata nell’ambito dei costi delle risorse umane. Dal 2014 ad oggi un numero elevatisimo (oltre 150 unità) di dipendenti è andato in quiescenza, eppure nessun miglioramento nel regolare pagamento degli stipendi. Tutti i dipendenti di quasiasi topologia, tra l’altro, sono esposti al rischio con banche e creditori.
Non ricevendo lo stipendio come dovrebbero fare?

Ci siamo convinti che non ci sia settore dell’ente, dagli appalti alle cose piu minute, che non debba essere sottoposto alla lente di ingrandimento del controllo e della accertamento, per arrivare a conoscere il dato reale del debito che il Comune ha accumulato nei confronti dei creditori e per capire se ancora sia praticabile un percorso di recupero. Arrivare a definire il quadro del debito del Comune non é solo un obiettivo di natura economica, é preliminarmente una questione morale, ciò significherebbe rispetto dei cittadini di oggi e delle generazioni future. Su questo versante è non piu possibile tergiversare, va spezzato ogni tentativo di ostacolare l’emergere della reale condizione dell’ente. Questo è il ruolo dell’opposizione . E ci auguriamo che venga posto in essere da chi ha l’obbligo del controllo politico ed amministrativo. Modica oggi sembra una città vittima di una ossessione, quella di qualcuno di volersi proiettare verso ruoli parlamentari. E la città non meriterebbe di essere piegata a questo disegno.

L’ambizione alla carriera politica è legittima, ma la si persegue tenendo l’ente al riparo dai rischi del fallimento. È consapevolezza di tutti che il debito a carico della città cresce a ritmi incontenibili e che viene disconosciuto il mostro economico che si sta costruendo all’orizzonte. La tanta osannata opera di risanamento è stata fino ad oggi solo una finzione da dare in pasto ai cittadini. Non si può lasciare indisturbata una gestione della cosa pubblica che, secondo noi, fornirà, prima o poi, il conto ai cittadini e quel conto sarà debito e macerie”.

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