SOTTO LA LENTE DI INGRANDIMENTO L’ARBITRARIA ASTENSIONE DAL LAVORO DEI NETTURBINI DI POZZALLO

Le regole del gioco democratico, spesso e volentieri sovrastate da iniziative individuali, non reggono più. E questo la dice lunga sul processo di lenta e progressiva disgregazione della società. E delle strutture politico-sociali di riferimento: partiti, sindacati, istituzioni. Qualcuno dovrà spiegare lo sciopero dei netturbini di domenica 12 agosto. E qualcun altro dovrà chiedere ai responsabili conto e ragione del danno procurato alla città. Questi i commenti il giorno dopo “la bravata” messa in atto da alcuni lavoratori della Geo-Ambiente. “Operai – dice un marittimo in pensione – che vengono assunti per chiamata diretta. Senza concorso, né corsi di formazione o selezioni attitudinali. Che hanno il sacrosanto diritto di essere pagati, ma anche il dovere di rispettare la normativa che disciplina l’astensione dal lavoro come fanno tutti gli altri lavoratori. Mandare in tilt un servizio importante e delicato, senza esserne legittimati, è fatto grave che non può passare sotto silenzio. Nessuno vuole fare la guerra a nessuno, ma nessuno ha il diritto di sferrare colpi bassi alla città con decisioni avventate che recano danno all’intera comunità”. “A pagare le conseguenze di certi colpi di testa – dice un commerciante di corso V. Veneto – purtroppo è il cittadino. Evadere la tassa rifiuti significa finire nelle grinfie della Serit; che, manco a dirsi, ha dalla sua strumenti terribili per aggredire “l’evasore”. Premesso che per avere servizi adeguati è giusto e doveroso pagare le tasse, la domanda è questa: se un servizio funziona male, incidendo pesantemente sull’immagine della città, con ricadute negative sulle attività commerciali e turistiche del luogo, a quale santo devono rivolgersi gli utenti del “disservizio” per essere risarciti del danno subito?  So bene che le associazioni dei consumatori portano avanti da anni battaglie coraggiose e meritorie a difesa dei cittadini, ma, per una questione di trasparenza, oltre che di giustizia sociale, credo sia giusto istituire in ogni comune una commissione di garanzia. A tutela del cittadino. E’ inaudito che alcuni lavoratori si alzino una mattina e, aldilà di clausole contrattuali chiare e precise, decidano di mandare in tilt il servizio di raccolta rifiuti perché non vogliono sentirne di assicurare turni di lavoro anche nei giorni festivi”.

 

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