SOSPENDIAMO LO SCIOPERO DELLA FAME E SMOBILITIAMO IL PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA DI RAGUSA

Stamattina dopo essere stati convocati dal Prefetto quali componenti del “comitato degli Stati Generali” all’incontro odierno in Prefettura, abbiamo comunicato la sospensione della manifestazione di protesta, che si è protratta per tre giorni con sciopero della fame e presidio diurno davanti alla Prefettura di Ragusa e la notte in Piazza Libertà davanti alla Camera di Commercio

Abbiamo manifestato sotto la Prefettura di Ragusa per pressare le Istituzioni e ottenere dalle stesse un intervento urgente e risolutivo per dirimere la questione dell’Aeroporto di Comiso e consentirne l’immediata apertura.

Rileviamo che Sua Eccellenza sin dal primo giorno della ulteriore nostra manifestazione ci ha rassicurato che stava attenzionando la questione dell’aeroscalo e che era in attesa di ricevere dalle sedi competenti alcune risposte sull’iter tecnico dell’aeroporto.

Con le comunicazioni odierne date al Tavolo degli Stati Generali dove sua Eccellenza comunica che ha convocato per il prossimo 20 settembre un tavolo Prefettizio di alta competenza, ci riteniamo soddisfatti perché lo valutiamo un ulteriore passo in avanti per il raggiungimento dell’obiettivo comune: di vedere operativo lo scalo comisano. A queste comunicazioni, aggiungiamo la nostra soddisfazione nell’apprendere le dichiarazioni diffuse da Vito Riggio divulgate dall’ANSA nel pomeriggio di ieri con le quali auspica l’immediata risoluzione della Convenzione tra i Ministeri competenti con L’ENAV e l’ENAC in modo da consentire l’immediata apertura del Magliocco.

Tuttavia, restiamo vigili rispetto alle notizie che da Roma arriveranno nel territorio per plaudire quando queste sono a favore dell’apertura immediata dell’Aeroporto e per contrastarle con tutte le nostre forze quando qualsiasi ulteriore intoppo dovesse ostruirne l’apertura stessa.

L’Aeroporto di Comiso resta l’unica importante Infrastruttura pronta e in grado di dare uno slancio alla stagnante economia che le nostre imprese e le nostre famiglie stanno vivendo con grande difficoltà.  

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