SONTUOSO BAROCCO DI IBLA E SONTUOSO PRANZO AL ” BAROCCO”

Che bello pranzare con il grande barocco del Val di Noto ( e ancor di più di Ragusa Ibla) al ristorante al Barocco, a ciquanta metri da Piazza Pola nel cuore dell’antico borgo del Centro storico di Ibla, la vecchia Ragusa. Personale attento, capace, professionale che ti sa consigliare come se non conoscessi il locale; titolare, sempre sorridente, sempre essenziale Emanuele Giummarra che aggiunge il tocco deloloa “vecchia” clòasse della ristorazione tradizionale iblea alla innovazione che sa legare bene con la storia di questo locale che magari non andrà sulle riviste mondiali ma lo meriterebbe e lo ha meritato perchè Ragusa Oggi va in tutto il mondo. Ed allora il menù davvero sontuoso che noi ( vedi le foto della nostra collega Laura Moltisanti) abbiamjo scelto con grande cura perchè volevamo essere precisi in tutto. Ed allora antipasto classico alla siciliana con il pomodoro salato, il formaggio alla brace, le olive e tanto altro che ci ha un pò appesantiti ma il buon nero d’avola di starter ha “lavorato” bene ( peccato che non fosse servito un cerasuolo doc da schianto !). Poi il pimo piatto, i sontuosi ravioli alla ricotta vaccina rigorosamente senza zucchero, come usa in Contea ( ma a Ragusa, sciagurati, mettono lo zucchero!!) con sugo di maiale e due foglioline di basilico che danno una profumo di altri tempi: Un vero e proprio trionfo questi ravioli (sui quali ci siano permessi di suggerire di impastare la ricotta con un ciucchiao di sugo) che meritavano un bis ma noi non potevamo perchè il viaggio verso Marsa Siclà incombeva.

Quindi il secondo che non è stato una comune bistecca ai funghi ma una sintesi di profumi, sapori, di carni tenerissime bovine (da queste parti la famosa razza “modicana” fa ancore furore quasi come la chianina!) ed il pranzo è servito. Ma poi la bella bionda del Barocco ci propone due dolci: Il parfè di mandorla al cioccolato e la cassata siciliana: Non sapendo scegliere le  abbiamo preso tutte e due; una scelta rivelatasi maestosa perchè si è trattato di due dolci della casa davvero splendidi, come quelli di Palermo, che com’è noto batte tutti soprattutto nella cassata. Il momento della fattura è stato “drammatico” visto che il proprietario ed alcuni commensali ci hanno riconosciuto e ci hanno chiesto il voto. Prima abbiamo pagato ( 20 euro a testa, roba da non crederci!) e poi abbiamo sparato il voto: Otto, attirandoci i fischi dei commensali che volevano minimo un nove. Noi che siamo, com’è noto, molto sparagnini, abbiamo aggiunto un mezzo punto ed abbiamo sbagliato

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