Continua a crescere la curva dell’influenza in Italia. Nell’ultima settimana monitorata dal sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, sono stati registrati oltre 816 mila casi di sindromi respiratorie acute, quasi 100 mila in più rispetto alla settimana precedente. Un dato che conferma l’accelerazione della stagione influenzale e l’aumento della pressione sui servizi sanitari. […]
SONIA MIGLIORE RITIENE UNO SCIPPO A RAGUSA L’ACCORPAMENTO DELLE AREE INDUSTRIALI IN SICILIA
16 Giu 2010 17:54
Il Presidente ed il Direttivo del Movimento “Ragusa Futuro” stigmatizzano con forza l’ennesimo tentativo di “scippo” a danno della provincia di Ragusa rappresentato in questo caso dal disegno di legge regionale sulla rimodulazione delle Aree di Sviluppo Industriale siciliane che contempla la suddivisione della Sicilia in quattro grandi aree di sviluppo industriale, dirette da una agenzia regionale di coordinamento. Siamo in definitiva alla nascita di un altro carrozzone regionale! Il disegno di legge dell’assessore Ventura, qualora venisse trasformato in legge della Regione, provocherebbe una grave disarticolazione del nostro tessuto industriale, commerciale ed artigianale che, in tanti anni, ha avuto nell’ASI di Ragusa un significativo volano di sviluppo a contatto diretto con il sistema imprenditoriale locale del quale ha sapientemente mutuato proposte ed esigenze di crescita economica che, in un momento di grave crisi come quella attuale, andrebbero rilanciate. Il preteso accorpamento dell’ASI di Ragusa, partecipata da ben 26 Enti, tra cui la Provincia e tutti i 12 comuni, con realtà contraddittorie come quelle Catania e Siracusa determinerebbe la marginalizzazione e l’impoverimento della nostra provincia all’interno di linee strategiche regionali che ubbidirebbero solo alle esigenze dei potentati economici e politici finendo per snervare le nostre potenzialità di sviluppo che si fondano proprio sull’autonoma iniziativa provinciale di qualità. D’altronde, tutti i parassitari carrozzoni mangiasoldi regionali brillano per inefficienza, debiti e precari a migliaia; si vuole arrivare allo stesso punto anche per l’ASI? Rifletta l’On.Lombardo! Rifletta anche sul significato da dare alla nomina della sua funzionaria dr.ssa Tutone a commissario dell’ASI di Ragusa visto che qualche giorno prima si era dimessa da componente del consiglio della stessa ASI determinando nei fatti le condizioni per surrogare, in qualità di commissario, il consiglio del quale aveva provocato la decadenza! Il Movimento “Ragusa Futuro” si chiede se bastano le ragioni egemoniche presenti a livello regionale, delle quali abbiamo apprezzato solo il deteriore velleitarismo accentratore, per interrompere il circuito virtuoso che l’ASI e il nostro sistema produttivo di piccole e medie imprese hanno da decenni conquistato fino al punto da essere unanimemente riconosciuti alla pari delle maggiori realtà di eccellenza non solo del mezzogiorno, ma dell’intero paese. Perché infilare in un unico calderone una realtà come la nostra con altre realtà siciliane molto meno virtuose che andrebbero, quelle si, ristrutturate e rilanciate? Perché il destino del nostro sviluppo deve dipendere da un Ente Regionale forse assai più attento ad improbabili piani strategici generali che al cuore pulsante della nostra economia? L’ASI di Ragusa e Modica copre una estensione di mq.12.748.400( per un’area industriale di mq.6.567.000 oltre ad aree commerciali pari a mq.534.200 ed are artigianali per mq.595.400 senza contare le grandi aree destinate a servizi e verde) ed accoglie 400 imprese che prestissimo, ma proprio prestissimo diventeranno oltre 500. Stiamo parlando di numeri molto significativi sul piano economico ed occupazionale dei quali forse a molti sfugge la portata reale per l’intera economia provinciale e regionale. Perché volere mortificare la nostra imprenditoria, che esporta in tutto il mondo, invece di lasciarci crescere nella nostra positiva autonomia? Se si vuole agitare il risparmio di qualche euro per mantenere i consigli di amministrazione basterebbe ridurre un po’ il numero delle rappresentanze, ed un po’ i gettoni di presenza, ma non si possono mischiare realtà economiche, ed assolutamente non parassitarie, come quella Ragusana con tante altre realtà siciliane assai meno eccellenti e, magari, sommerse dai debiti. A nostro giudizio è grave ed inquietante il crescente tentativo di accentramento regionale non solo sul piano politico, ma ora anche sul piano economico-produttivo, come se si volesse ridurre il ragusano, ne abbiamo peraltro infiniti episodi, ad una sorta di dependance dei centri maggiori palermitani e della Sicilia sud-orientale e, sia chiaro,non possiamo su queste materie giustificare per nulla il silenzio della nostra “politica che conta” perché siamo ad uno stillicidio, lento ma inesorabile, della nostra comunità che contribuisce ad un impoverimento di un territorio di cui ogni giorno si disegna un futuro poco “grande”.
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