SOCIETÀ SPORTIVE IN RIVOLTA

Convocata d’urgenza dal Delegato Provinciale del Coni Sasà Cintolo, si è tenuta una assemblea informale di Presidenti e Dirigenti di Società sportive, a cui si sono aggiunti numerosi rappresentanti delle varie Federazioni. Inaspettatamente partecipata, la riunione ha visto numerosi interventi, decisi ma dai toni abbastanza moderati che, però, non possono assolutamente far sperare nel medesimo atteggiamento ove i provvedimenti del Commissario Straordinario non fossero ritirati.

Il delegato del Coni, coadiuvato dal suo vice Adolfo Padua che è anche Presidente della Federazione Atletica Leggera, è riuscito nell’intento di contenere gli intenti più bellicosi di alcuni dirigenti che sono intenzionati a porre in essere forme di protesta, in ogni caso civili e assolutamente non violente, ma decisamente plateali, tali da interessare, con prevedibili toni sarcastici, anche programmi di satira politica a livello regionale e nazionale. Lo stesso Cintolo ha esortato i presenti a confidare nel buon senso del Commissario Straordinario dott.ssa Margherita Rizza che, sicuramente, saprà valutare meglio la situazione, anche alla luce delle proteste che piovono da ogni parte.

Durante la riunione, per inciso, è pervenuta a notizia che la dott.ssa Rizza ha convocato una conferenza stampa per la tarda mattinata di martedì 4 giugno, per dare spiegazioni in ordine a questa delibera e a quella sulla chiusura degli asili nido.

Tutta la questione si incentra su un provvedimento del Commissario Straordinario, adottato in conformità ad una legge del 1983, finora mai applicata, sui servizi comunali a domanda individuale, fra cui rientrano gli utilizzi, amatoriali e agonistici, di impianti sportivi. Esiste anche una sorta di circolare attuativa, successiva di qualche anno all’entrata in vigore della legge, che indicava, in un articolo unico, le tipologie di impianti, secondo cui sarebbero interessati solo alcune tipologie di impianto sportivo. Al riguardo Cintolo ha fatto notare come, di fatto, sarebbe esclusa la quasi totalità degli impianti presenti  Ragusa, anche se, come ci risulta da una nostra ricerca sull’argomento, esistono alcune norme giurisprudenziali che allargano notevolmente il ventaglio degli impianti compresi dalla normativa.

Cintolo ha specificato che, legittimamente, potrebbero essere imposte delle tariffe sull’utilizzo delle strutture sportive, ma previa stesura di un apposito regolamento che, al momento, non è stato predisposto.

Nel corso della riunione si sono succeduti diversi interventi, primo fra tutti quello del dott. Padua che ha giudicato del tutto inopportuno il momento scelto per l’adozione di tale provvedimento, in ordine alla crisi perdurante, ma anche in vista dell’insediamento della nuova amministrazione che avverrà di qui a poco.

Il presidente della FIDAL ha anche annunciato la prossima presentazione di un dossier, preparato dai ragazzi dell’atletica, che presenta lo stato di totale abbandono degli spogliatoi del Petrulli, che si possono considerare inagibili dal punto di vista igienico-sanitario. In proposito è stato anche evidenziato come, nel caso di definitiva attuazione della delibera, il Comune, a fronte del pagamento, potrebbe essere costretto, anche per vie legali, ad effettuare tutte le manutenzioni, straordinarie e straordinarie, degli impianti per renderli perfettamente agibili, così da rendere vano il ricorso al ticket che sarebbe ben presto assorbito dai soli interventi manutentivi che, in alcuni impianti, come in quelli dove, addirittura, piove dentro gli spogliatoi, il necessario e certo rimedio sarebbe molto più costoso degli introiti solamente previsti.

Altri hanno fatto notare come, sicuramente, il Commissario Straordinario non avrà avuto modo di visitare gli impianti sportivi della città e, meno che mai, si sia soffermata a constatare lo stato di spogliatoi e magazzini del materiale sportivo.

C’è chi si è soffermato sul carattere sociale dell’attività sportiva, criticando una normativa che cozza con i contenuti di diversi trattati internazionali in cui l’Italia si è impegnata non solo a favorire la pratica sportiva, ma, addirittura, a elargire contributi per lo sviluppo della stessa. Qui accade il contrario.

I più hanno evidenziato come il provvedimento risulti inopportuno alla luce del prossimo rinnovo dell’amministrazione, molti si dicono certi che il nuovo sindaco annullerà la delibera, altri, meno fiduciosi in un intervento del nuovo primo cittadino, hanno auspicato un coinvolgimento dei candidati nella questione per far loro prendere degli impegni precisi, se non prima di domenica, certo prima di un eventuale ballottaggio.

Ci sono stati poi interventi che hanno cercato di tirare in ballo i vari responsabili comunali dello sport, essendo opinione comune che i vari assessori al ramo non hanno certo praticato oculate politiche sportive, rivolgendo, forse, le loro attenzioni alle altre deleghe in loro possesso.

Altri ancora hanno parlato di un ‘lavoro sporco’ a cui sarebbe stato obbligato il Commissario per lasciare al prossimo Sindaco questa pesante eredità: oggi lei è a posto, il nuovo Sindaco dirà: “Io ho trovato questa situazione che, ora, è difficile da dipanare.”

Occorre dire che, fra gli intervenuti, molti hanno espresso preoccupazione circa il possibile mantenimento del provvedimento, dal momento che, in diverse città della Sicilia, lo stesso è applicato e pienamente operativo.

Nel contesto della ricerca di forme di protesta quanto mai civili e scevre da plateali e provocatori atteggiamenti, in cui si vorrebbero coinvolgere anche gli atleti delle tante squadre giovanili e i genitori, il delegato del Coni, Sasà Cintolo, sulla base di proposte emerse in tal senso, ha acconsentito ad una raccolta di firme dei presenti che rappresentavano già una larga parte del mondo sportivo amatoriale e dilettantistico, da presentare alla dott.ssa Rizza a suggello di una istanza per la revoca della delibera.

I partecipanti alla riunione hanno concordato di aspettare l’esito della presentazione dell’istanza corredata dalle firme, nonché i contenuti della conferenza stampa, in cui saranno portate a conoscenza le motivazioni delle scelte operate, prima di fissare altri incontri dove concordare eventuali forme di protesta.

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