SISMA ’90: L’INPS DI RAGUSA BLOCCA IL DURC ALLE IMPRESE

 

La problematica della sospensione dei contributi INPS a seguito del Sisma del 13 dicembre ‘90 (26 anni orsono!) continua a mietere vittime solo a Ragusa mentre, per loro buona fortuna, salva le Imprese di Catania e Siracusa.

“La sede dell’INPS di Ragusa sta mettendo in serie difficoltà centinaia di Imprese le quali non possono far altro che rivolgersi alla magistratura e fare valere le loro ragioni. La questione, più volte affrontata nei Tribunali, è quella relativa al terremoto della notte di Santa Lucia del 1990 a seguito del quale furono sospesi i pagamenti di imposte, tributi e contributi dovuti dalle Imprese delle tre province (Catania, Ragusa e Siracusa); con la finanziaria del 2002 e, poi, con quella della 2006 il Parlamento decise la definitiva chiusura delle varie pendenze concedendo alle Imprese il versamento di quanto dovuto abbattuto al 10%. L’INPS di Ragusa, però, ritiene non valida la sanatoria del 2002 e, quindi, ha proceduto a richiedere il dovuto alle imprese che, in buona fede e rispettando la legge, ritenevano definitivamente chiusa la loro posizione debitoria. Adesso, e dopo 26 anni dal terremoto e 14 dalla legge del 2002, l’INPS decide di andare alla cassa bloccando il rilascio del DURC; quasi a dire: o paghi o ti faccio chiudere!

La cosa irritante, in aggiunta, è che le sedi di Catania e Siracusa non si sono comportate, e non si comportano, in questo maniera stabilendo, nei fatti, una sorta di distorsione del mercato e della concorrenza fra le Imprese ragusane e quelle catanesi e siracusane!

Nel frattempo alcune Imprese ragusane sono andate dal Giudice ed hanno ottenuto lo sblocco del DURC e, nonostante ciò, l’INPS di Ragusa “insegue” tutte le altre che non investono della problematica la magistratura.

Oggi, insieme con il Vicepresidente dell’INPS, Rag. Monia Battaglia, abbiamo chiesto al Direttore della Sede di Ragusa, Dott. Saverio Giunta, di sbloccare i DURC, viste le sentenze in tal senso, ricevendo semplicemente un freddo e laconico “niet”!

Ci rivolgeremo alla Sede regionale dell’INPS e al Presidente nazionale, Dott. Tito Boeri, affinchè possa prevalere il buon senso e si evitino inutili contenziosi.”

 

 

 

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