SINERGIA TRA FAMIGLIA E SCUOLA UNICA STRADA DA SEGUIRE PER L’EDUCAZIONE EMOTIVA

Una pedagogia condivisa, frutto sinergico dell’educazione emotiva sia in famiglia che a scuola. Ovvero la didattica delle emozioni. E’ questa la strada da seguire per combattere il disagio giovanile, operando insieme, famiglia ed insegnanti, avviando delle connessioni affettive e trovando strategie utili, seppur drastiche perché parlare di educazione emotiva significa soprattutto prendere in considerazione la categoria delle diversità che possono essere riscontrate sia nei bambini che negli adolescenti. Vere e proprie pillole di saggezza quelle offerte ieri pomeriggio dalla dottoressa Rosanna Schiralli, nota psicologa e psicoterapeuta, ospite del ciclo formativo del master “Genitori e figli – istruzioni per l’uso”. L’evento, che si è svolto presso il cine-teatro Lumiere di Ragusa, è stato promosso dall’omonima associazione in collaborazione con la cooperativa Logos e con il supporto dell’Assessorato Politiche Sociali del Comune di Ragusa, MediCare e Ada Comunicazione. Un folto pubblico composto da docenti, educatori e psicologi ha ascoltato la magistrale relazione della Schiralli che è partita dai concetti essenziali dell’educazione emotiva e della didattica delle emozioni. Il disagio degli adolescenti è per il 98% dei casi orientato verso la dipendenza. Fra queste la dottoressa Schiralli ha elencato la bulimia, disturbo del comportamento alimentare, dipendenza che è cominciata ad essere più frequente a partire dalla seconda metà degli anni ’90, inizialmente sottovalutata anche dagli stessi psicologi. Ma non manca, purtroppo, la dipendenza da sostanze stupefacenti che è sempre in crescita soprattutto tra i giovani. Il poli-assuntore dell’era moderna non è colui che si isola nei vicoli, disadattato, sporco e pronto a farsi ma è colui che, ben vestito, pulito, di buona famiglia, fa uso indiscriminato di alcool, pasticche, canne. Negli ultimi vent’anni l’età di questi assuntori si è abbassata notevolmente e già a 12 anni si registrano casi di coma etilico. La dottoressa Schiralli ha dettagliatamente spiegato come il problema dell’alcool sia oggi un dramma crescente per i giovani italiani, con il triste primato europeo di essere il Paese in cui si è sbronzi anche già a 11 anni. Vi sono poi altre dipendenze, meno visive ma ugualmente invasive. Sono le “dipendenze del secolo”, quelle legate alle nuove tecnologiche, dai cellulari ai computer, dai tablet ai videogiochi. E poi internet. La rete delle reti è divenuta purtroppo una trappola per i ragazzi e se 15 anni fa in Danimarca aprivano la prima clinica per dipendenze da sms, solo 5 anni fa a Roma è stato aperto un poliambulatorio per dipendenze da facebook e da whatsapp. Nelle oltre quattro ore di seguitissimo seminario, la dottoressa Schiralli si è soffermata anche sui disturbi dei bambini e dei ragazzi afflitti dalla mancanza di entusiasmo e di scoperta della vita. “Non sentono il desiderio di scoprire, di conoscere – ha detto – Nell’orto dell’opulenza e del troppo il desiderio non può nascere. E oggi abbiamo bambini sempre più intolleranti ed incapaci di affrontare le frustrazioni. Sono sempre più arrabbiati e a volte hanno delle reazioni abnormi sia a casa che a scuola”. La colpa è la loro abitudine ad essere dei “piccoli imperatori”: comandano loro e per i genitori è difficile gestirli. Molti di questi bambini a scuola manifestano un disturbo speciale che oggi, dal momento che si sta ritornando alle etichette diagnostiche, viene inserito nei bisogni educativi speciali. C’è la consapevolezza, da parte degli esperti, che si sta tornando ad una medicalizzazione del problema. Secondo la Schiralli però, intervenendo in un certo modo e con le giuste misure emotive, il  disturbo speciale scompare. Interessante anche il discorso sulla sicurezza, ovvero quella “valigia” che il genitore dovrebbe preparare al figlio già dalla nascita, correggendo i comportamenti fin dai primi mesi quando, per esempio, il piccolo piange e la mamma l’accontenta con la poppata. Un ciclo che ritorna già nella primissima adolescenza quando, non potendo ottenere ciò che capricciosamente si vuole, si ricorre erroneamente a sfoghi come alcool e pasticche, o cibo da ingurgitare e poi vomitare. E così, ha concluso la Schiralli, in questa ricerca del giusto, anche una campagna importante come quella sviluppata contro la droga all’interno delle scuole, ha portato a scarsi risultati e a volte è stata addirittura controproducente. “La strada che ci rimane per contrastare le dipendenze è sempre quella della prevenzione”, ha ricordato la relatrice. Ad aprire i lavori e portare i saluti da parte dell’associazione “Genitori e Figli” è stato Rosario Alescio, presidente della cooperativa Logos. Il prossimo ed ultimo appuntamento del master formativo è in programma il prossimo 14 aprile alle ore 17 sempre al cine-teatro Lumiére sul tema “I nuovi adolescenti, nuove generazioni in famiglia ed a scuola”. A relazionare sarà un altro illustre ospite, la dottoressa Silvia Vegetti Finzi. Il master è a numero chiuso e dunque per partecipare è obbligatoria la prenotazione. Per maggiori informazioni sull’incontro è possibile contattare la segreteria di Logos al numero 0932/731026 o scrivere una mail a claudiaschembari@logos-italia.it o a segreteria.comiso@logos-italia.it. Info sul sito web www.associazionegenitoriefigli.it



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