SINALP: NO ALL’INGANNO DELLA FUSIONE TRA CAS E ANAS

Andrà in onda domani sera Venrdi 21 Aprile, in prima serata sulla rete ammiraglia della Rai, Rai1, Italo. Ispirato a una storia vera, Italo racconta la tenera amicizia tra un cane straordinario e un bambino solitario. Il fim rappresenta l’opera prima della regista  modicana  Alessia Scarso. E’ stato girato tra Scicli, Modica  e Ragusa, con un cast prevalentemente siciliano e con attori di una certa fama quali Marco Bocci, Barbara Tabita, Elena Radonicich e Leo Gullotta. Il film, è basato sulla storia vera  del un cane meticcio che nell’estate del 2009 apparve in circostanze mai chiarite a Scicli guadagnando una popolarità per le sue doti tale da meritarsi la cittadinanza onoraria. Il film ha partecipato a diversi festival internazionali: Nelle sale italiane è uscito nel gennaio 2015. Adesso la messa in onda su Rai1 che rappresenta un ulteriore importante riconoscimento per questo film che ha partecipato  ai più importanti festival cinematografici del mondo ottenendo importanti riconoscimenti. 

 

 

Il segretario Sinalp Sicilia, Andrea Monteleone, interviene sulla recente vicenda del Cas e la possibile fusione con l’Anas: “Apprendiamo della crisi del Consorzio autostrade siciliane e della volontà del Governo Siciliano di regalare il Consorzio all’Anas con il sottotitolo dell’imposizione del pedaggio in tutta la rete autostradale della Sicilia.

Riteniamo assolutamente improponibile regalare la nostra Azienda Autostradale allo Stato Italiano adducendo motivi pretestuosi di crisi economica e di pozzo senza fondo del Consorzio. Sulla gestione ballerina del Consorzio che ne ha causato la sua distruzione ed il suo indebitamento indagherà la magistratura e ci auguriamo che chi ha rubato paghi senza alcun ripensamento. Regalare le nostre aziende, i nostri mari e la nostra terra ad altri purtroppo è diventato lo sport prediletto di questo Governo.

La proposta di fusione del Cas con l’Anas porterebbe soltanto a trasferire il suo presunto debito di 500 milioni di euro sulle spalle dei siciliani lasciando all’Anas in pratica quasi gratuitamente l’importantissimo asset viario siciliano e caricando tutti noi di ulteriori costi causati dall’imposizione dei nuovi pedaggi che creerebbero soltanto ulteriore distruzione e crisi del sistema economico dell’Isola. Altro che sviluppo e ripresa economica. Inoltre a pagare non saranno coloro che hanno causato l’enorme debito, ma i lavoratori che nel nome di una presunta riorganizzazione del lavoro e della rete, verranno immolati come capro espiatorio”.

Il Sinalp Sicilia “dice basta al massacro del tessuto sociale ed economico della Sicilia per presunte soluzioni e salvaguardie di un non precisato sviluppo economico globalizzante propedeutico all’ingresso di multinazionali che fagociteranno le nostre aziende ed i nostri lavoratori”.

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it