Sicilia sfonda il tetto dei fondi UE: spesi 651 milioni, boom di interventi sociali e occupazionali

Un traguardo importante per la Regione Siciliana che, al termine del Programma operativo del Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014-2020, ha superato ogni aspettativa certificando una spesa complessiva di ben 651 milioni di euro, con un overbooking di 36 milioni rispetto alla dotazione iniziale di 615 milioni. Un risultato eccezionale che testimonia la capacità dell’amministrazione regionale di utilizzare in modo efficace e rapido le risorse comunitarie destinate a sostenere l’occupazione, l’inclusione sociale e la formazione professionale.

Non solo un dato numerico, ma un impatto concreto sulla vita di centinaia di migliaia di siciliani: oltre 15mila interventi finanziati e più di 200mila persone coinvolte nei progetti di inclusione sociale, politiche del lavoro e istruzione. Un’azione coordinata dai dipartimenti regionali coinvolti e supportata da organismi come Indire e Anpal, che ha permesso di raggiungere fasce vulnerabili e creare nuove opportunità occupazionali in tutta l’isola.

Grazie alla scelta dell’UE di autorizzare il cofinanziamento al 100% per gli anni 2020-2022, la Sicilia ha potuto liberare risorse nazionali e regionali da destinare a nuovi progetti, rafforzando ulteriormente il sistema di formazione e inclusione.

Con questa chiusura del Po FSE 2014-2020, la Sicilia non solo conferma la sua capacità di attrarre e impiegare fondi europei, ma si prepara a nuove sfide con una programmazione più mirata e coerente alle esigenze reali del territorio e delle sue comunità.

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