Un parco eolico potrebbe sorgere a largo della costa iblea

Un parco eolico a largo della costa Iblea e precisamente in zona Pozzallo. E’ stata avviata la procedura per la realizzazione di uno dei parchi eolici offshore più importanti d’Italia, per dimensioni e ubicazione, destinato a produrre 975 megawatt di potenza nominale complessiva. In particolare, è l’equivalente della potenza necessaria per oltre 300 mila utenze familiari. In tutto, sono previsti 65 aerogeneratori galleggianti, posti in acque internazionali, che montano turbine di ultima generazione, di fabbricazione danese, le più potenti in circolazione.

Il progetto si chiama BluWind Pozzallo ed è stato elaborato da Rina Consulting del gruppo genovese Rina su incarico di Wind Energy Pozzallo, una srl controllata da Blunova del gruppo Carlo Maresca di Pescara, costruttori oggi lanciati nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Il complesso procedimento autorizzativo è alle battute iniziali. L’ultima parola spetterà al ministero delle Infrastrutture vista la durata della concessione, ben quarant’anni.

La Capitaneria di Porto ha già eseguito il cosiddetto “vaglio preliminare”. BluWind Pozzallo prevede che i 65 aerogeneratori galleggianti occupino complessivamente una superficie in mare di circa duecento chilometri quadrati, generino ciascuno quindici megawatt di potenza e siano installati in acque internazionali, distanti oltre dodici miglia nautiche dalla linea di base, dai venticinque ai trentotto chilometri dalla costa, ancorate ad una profondità fra i cento e i centocinquanta metri.

Dal parco eolico galleggiante e dalle prime sottostazioni off-shore (che, per intenderci, sono simili alle cabine di trasformazione) partiranno i cavi sottomarini che arriveranno sulla costa, fra il porto di Pozzallo e Maganuco. Un cavidotto interrato raggiungerà la stazione elettrica ragusana di Terna che starebbe valutando la possibilità di utilizzare parte dell’energia generata da Bluwind Pozzallo, qualora entrerà in esercizio, per la produzione di idrogeno verde per le utenze energivore oggi alimentate da fonti fossili, come il petrolchimico siracusano.

Va verso dunque il declino il “sogno texano” degli anni 80 e 90. La parola d’ordine, oggi, è “transizione ecologica”.

Fonte: Gianni Stornello – La Sicilia

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