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“SI DUBITA SEMPRE DELLE COSE PIÙ BELLE”.
24 Gen 2015 15:39
Accattivante e trascinante la presentazione del volume “Si Dubita sempre delle Cose più Belle – parole d’amore e di letteratura”, realizzato dalla professoressa Sarah Zappulla Muscarà e dal marito Enzo Zappulla, ieri presenti all’incontro che si è tenuto all’auditorium ‘G.B.Cartia’ alla Camera di Commercio di Ragusa.
A portare i saluti dell’Associazione Teatro Club “Salvy D’Albergo”, promotrice dell’incontro, è stato il presidente Carmelo Arezzo: «Prosegue la nostra attività nell’organizzazione di eventi sociali rivolti alla città. Il volume della professoressa Sarah Zappulla Muscarà e del marito Enzo Zappulla si inserisce nel quadro delle importanti ricerche colte e raffinate, prerogative che sono nel dna degli stessi curatori, che servono anche a far entrare nel privato dei grandi scrittori, offrendo, in questo caso, una visione inedita di Federico De Roberto, autore schivo e riservato».
Emozionante e personale l’intervento di Leonardo Lodato, capo servizio del quotidiano La Sicilia, che ha innanzitutto evidenziato il rapporto profondo di amicizia che lo lega ai due curatori, da ben quattro generazioni.
“ Io sono qui stasera, oltre che per l’amicizia che ho con Sarah ed Enzo, soprattutto da appassionato lettore e amante della scrittura, malattie contagiose che ho ereditato dai miei genitori. In questo libro si scopre il senso del vero amore, vissuto a distanza in un continuo arrovellarsi nel volere accanto la persona amata. Nelle parole di De Roberto ed Ernesta Valle ho ritrovato il senso del vero amore e spero – ha concluso Lodato – che questo libro possa insegnare a scrivere lettere d’amore, pratica che si è persa nella generazione 2.0”.
Visibilmente emozionato Enzo Zappulla che ha ricordato come la moglie si è appassionata a De Roberto già quando era una studentessa universitaria, tanto da redigere la tesi di laurea su di lui. Un percorso che le ha consentito si entrare in contatto con gli eredi di De Roberto, tra cui la nipote Nenella che le ha affidato il carteggio bilaterale tra i due amanti. “In questo libro – ha spiegato Enzo Zappulla – c’è tutto il lavorio di De Roberto. Carteggio bilaterale che è un vero e proprio romanzo epistolare appassionante e appassionato. Ernesta Valle non è solo un’amante straordinaria, ma anche una donna di grande cultura ed intelligenza. E leggendo le sue missive, si afferma la sua levatura che non è da meno al cospetto della grande caratura dello scrittore che, confidenzialmente, appella ‘Rico’. Questo carteggio – ha concluso Enzo Zappulla – ci ha consentito di fare una serie di ricerche, approfondendo anche questioni giornalistiche, come il suggerire all’allora direttore del Corriere della Sera, Luigi Albertini, con cui De Roberto collaborava, l’istituzione della cosiddetta ‘terza pagina’ , dedicata proprio alla cultura. Tutto questo ci ha appassionato, scoprendo un rapporto straordinario contraddistinto da un’intensità fisica e spirituale, oggettivamente ineguagliabile”.
“Ciò che ci ha alla stessa stregua appassionato – ha proseguito la professoressa Sarah Zappulla Muscarà – sono stati gli espedienti a cui ricorrevano i due amanti, pur di mantenere un contatto quotidiano. Tanti stratagemmi che oggi ci hanno consentito di avere un carteggio bilaterale, piuttosto raro, considerato che spesso i carteggi sono unilaterali. Ernesta Valle era una donna sposata, dunque, non poteva custodire a lungo le lettere che riceveva dal suo amato, e così ogni volta che si incontravano a Milano, lei consegnava a lui le lettere ricevute, affinché le custodisse. E proprio De Roberto non ha avuto il coraggio, come egli stesso confessa, di distruggere le prove dell’amore che avevano vissuto e che li aveva fatti vivere più a lungo.
E’ stato scoperchiato un vaso di Pandora che ha ci ha consegnato anche una miniera di dettagliate descrizioni dei fermenti culturali che sono stati vissuti a fine Ottocento e all’inizio del Novecento a Milano e a Catania. Insomma vi rivolgo un invito ad approcciarvi alla lettura e alla conoscenza dell’universo di Rico e Renata”.
A chiudere l’incontro la suggestiva interpretazione di Carlo Cartier e Maria Paola Vagelli che hanno fatto rivivere, con pathos e coinvolgente enfasi, Federico De Roberto ed Ernesta Valle.
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