SI CONVOCHI URGENTEMENTE UNA CONFERENZA DI SERVIZIO

“Il modo con cui è stato affrontato il problema dei rifiuti e soprattutto la delicata questione delle discariche, fa pensare che i vertici dell’Ato non sono in grado di “guidare” un processo virtuoso capace di affrontare, in una logica di lungo termine, la vicenda”. Così dichiara l’on. Orazio Ragusa (nella foto) che chiede al Presidente della Provincia Franco Antoci di convocare, urgentemente, una conferenza di servizio, invitando i rappresentanti di tutti i Comuni del Comprensorio, per “concordare” una soluzione condivisa. La nuova legge regionale sulla gestione integrata dei rifiuti, recentemente approvata (25/03/10), all’art. 3 comma d,  prevede tra le competenze delle Province, anche l’individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti. Proprio per evitare quello a cui siamo stati costretti ad assistere nei giorni scorsi, che ha portato a una vera e propria “guerra” tra i rappresentanti dei vari comuni, causata da una pessima gestione dell’intera vicenda da parte di chi aveva le responsabilità di coordinare i lavori, è necessario intraprendere un nuovo “percorso”.  Si lavora, da anni, gestendo le emergenze senza affrontare con lungimiranza i problemi. “E’ evidente – sottolinea Orazio Ragusa – che la vicenda deve essere affrontata con intelligenza tenendo conto che, per evitare inutili conflitti, è necessario tener conto dei sacrifici, ambientali ed economici, subiti da quei comuni che, negli anni passati, hanno già messo a disposizione propri siti”. “E’ adesso necessario- aggiunge il deputato dell’Udc – individuare nuovi siti, per discariche, tenendo conto però di applicare quanto determinato dalla già citata legge regionale sui rifiuti che, all’art. 17 comma 3, prevede che gli impianti “possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti strumenti urbanistici comunali, purché distino almeno 5 chilometri dal perimetro abitato”.“La rigida applicazione di questo punto – conclude Orazio Ragusa –  già esclude alcuni siti che, alla data attuale, da qualcuno sono considerati “vocati” ad accogliere i rifiuti”.

 

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