SENZA DOCENTI NIENTE SCUOLA

“Da quel che possiamo vedere, nella scuola italiana ci sono tanti insegnanti che sono attivi per dare responsabilmente un proprio contributo al recupero di immagine e  di efficacia della scuola stessa. Lo fanno percorrendo strade nuove, attivando nuove pratiche di interazione, utilizzando le nuove tecnologie, mobilitando orgoglio e passione professionale. A dispetto di un clima poco favorevole”.

Così leggiamo su un’analisi della scuola, che esamina minuziosamente la crisi di questa, oggi, con i tagli apportati, che non sono esigui, ma consistenti, con la precarietà dei docenti, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche in termini di contratto non rinnovato, dal 2009, con gli scatti bloccati, fino al 2014, con tutto quello che deriva da una situazione problematica.

Eppure, la scuola, con tutte queste problematiche, va avanti, grazie agli insegnanti, che lottano per aver affermati i propri diritti, con i giovani studenti, più o meno motivati allo studio, con gli scrutini, i quadrimestri, che si chiudono, tra le solite lamentele dei dirigenti scolastici, e degli insegnanti sul rendimento degli allievi, sulle note delle nuove generazioni, che vorrebbero ,a volte, una scuola diversa, più al passo coi tempi.

Sono,proprio gli insegnanti, proprio, tanto criticati da più parti, dirigenti, familiari, studenti, che portano avanti la scuola, che lottano ogni giorno con le nuove generazioni, che, sempre più, manifestano superficialità e difficoltà per riflettere, per soffermarsi, anche sulla realtà, che li circonda. Una generazione difficile è la attuale. Entrare in comunicazione con questa generazione non è facile: non bastano gli atteggiamenti giovanili, l’accostarsi ai loro interessi, al loro mondo, perché questi, i giovani, interagiscono con difficoltà.

Qualcuno crede che gli studenti dei licei siano superiori a quelli dei tecnici, o dei professionali, ma, nella realtà, non è così, in quanto , a volte, i primi sono più studiosi, ma, spesso, meno creativi, meno legati alla realtà attuale. Creatività e studio non vanno di pari passo.

Una cosa è certa, però: senza insegnanti, e, diciamo, anche dirigenti, la scuola, oggi, non ci sarebbe.

Quindi, farebbero bene i governi a considerare questo fatto, quando si accingono a definire i bilanci!

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