SEL RAGUSA FISSA I PUNTI DELLE PROPRIE SCELTE POLITICHE

E’ nato un partito nuovo, Sinistra Ecologia e Libertà, un partito che vuole scrivere il vocabolario della sinistra italiana del 21° secolo. Ed ora il cammino è cominciato, ora dobbiamo dimostrare quello che finora abbiamo teorizzato. La strada che abbiamo imboccato a Firenze implica l’abbandono di luoghi antichi e familiari e il coraggio di mettersi in gioco da un punto di vista politico e culturale così che ciascuno di noi possa mettere a disposizione il proprio bagaglio personale verso tutti. SEL punta sui bisogni reali di una città che oggi appare dormiente, stufa, demotivata. Il cittadino dipende sempre più da servizi che non è in grado di influenzare e da esperti che gli consigliano e gli prescrivono come si debba vivere.

Sotto la montagna di indicazioni e consigli le normali capacità innate soffocano, fino a scomparire, e l’individuo resta dipendente e vincolato come un bambino, e tale deve rimanere. E’ nostro diritto/dovere parlare, agire e organizzarci senza lasciare nulla di intentato. La nuova sinistra è innanzitutto comunicazione, cooperazione e coinvolgimento. Bisogna fare uno sforzo per riuscire a coniugare il progetto politico ed economico e superare la volontà di voler subordinare le scelte politiche agli interessi della classe amministrativa, che mirano sempre alla costruzione della loro fortuna elettorale.

Il compito della politica, della buona politica, è quello di programmare un futuro sostenibile, compatibile e vicino ai bisogni delle diverse fasce di cittadini. Bisogna operare scelte che riguardino sempre e comunque alla persona, alla sua condizione di vita, alla sua condizione lavorativa in un contesto che miri al concetto di bellezza nei rapporti umani, nelle relazioni, e nell’accoglienza tra generazioni. Il territorio in cui viviamo deve diventare un luogo fisico in cui costruire veramente bilanci partecipati e non solo economici fatti in ragione della potenza di chi amministra.

Bilanci cuciti sui reali bisogni della cittadinanza, che possano innovare il settore culturale ed economico del territorio sulla dimensione di una città che vede oltre il suo futuro, che vuole darsi delle regole e che vuole dialogare all’interno della propria appartenenza territoriale cosciente di essere una realtà aperta integrata e multietnica.

Oggi ci vediamo impegnati in una battaglia socio culturale, che ci impone di non ricercare alleanze politico-amministrative in previsione della prossima tornata elettorale, ma bensì a proporci come una nuova energia dirompente che intende cambiare l’assetto culturale della nostra città e del nostro territorio, luogo dove programmare insieme alla cittadinanza gli interventi da porre in atto per la costruzione della città che i cittadini vogliono. Dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare e far cessare l’ingiustizia continua e lo sfruttamento cominciando da noi stessi, noi figure di passaggio da un millennio all’altro.

Voltiamo le spalle senza parlare a chi si lamenta che da soli non si può fare , né cambiare niente! Soltanto ogni individuo può fare qualcosa, esistono prove inconfutabili della forza del singolo che imbocca la strada virtuosa e non solo a partire da Gandhi. (v.n.)

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