SECONDO L’ANTITRUST EQUITA’ E CRESCITA SOLO CON LE LIBERALIZZAZIONI

Un elenco lunghissimo dell’antitrust per la crescita e l’occupazione. Si parte dai trasporti, autostrade, farmacie, professioni, tassisti, energia, ferrovie etc etc etc. Avendo letto il documento dell’Autorità che suggerisce la liberalizzazione abbiamo avuto l’impressione che ci sia molta confusione negli elenchi e nei provvedienti proposti.

Facciamo qualche esempio. Liberalizzazione dei taxi: Nessuno c’è finora riuscito perchè in una grande città la licenza di tassista si acquista a non meno di 100 mila euro; se si liberalizzano numero di taxi e tariffe ognuno di loro perde la somma che ha speso cioè 100 mila euro che secondo l’antritrast si dofvrebbero perequare con un intervento pubblico. Ma ci siamo resi conto di quanto costerebbe una liberalizzazione dei servizi taxi? moltiplichiamo 100 mila euro per il numero dei ntax ed il conto è fatto. Assurdo ed impossibile!

Le professioni: Liberalizzare i farmaci di fascia C (cioè con ricetta medica ma a totale carico del cittadino) è forse la modifica più fattibile in quanto si libererebbero migliaia e migliaia di posti di farmacista a costo zero perchè non occorerebbe più la rigida pianta norganica delle farmacie  nei Comuni. Ma i farmacisti preannunziano guerra totale perchè ovviamente si ridurrebbe il giro d’affari delle farmacie diciamo tradizionali. Liberalizzazioni delle professioni: Quì c’è una vera e propria resistenza partigiana.

Come i nostri lettori hanno potuto leggere sulle nostre pagine la polemica è a fior di pelle. Poche ma significative domande: Perchè da noi all’ordine degli avvocati, dei medici, degli ingegneri ci si può iscrivere solo sostenendo il cosiddetto esame di Stato?. Non bastano le decine di esami dell’Università?; altro argomento: Perchè per iscriversi all’ordine dei giornalisti non è necessaria una laurea adeguata ma prima occorre essere assunti per 18 mesi come minimo da una testata giornalistica? Chi è laureato in giornalismo (o facoltà equipollenti) fa il giornalista tenuto conto che tutti possono scrivere, dire la loro, inserirsi in qualisiasi confronto pubblico senza essere giornalisti e senza essere denunziato per esercizio abusivo della professione (art.21 della Costituzione). Perchè un medico, un avvocato, un ingegnere non può scrivere  di medicina, di giurisprudenza, di argomenti tecnici se non è giornalòista ? Perchè un notaio deve sostenere un esame oltre che possedere la laurea in giurisprudenza per esserlo? Liberalizziamone la professione con il controllo dello Stato sugli atti prodotti e vedete che le tariffe notarili scendono subito perchè ci sarà la libera concorrenza.

Insomma è mai possibile che nel nostro paese le contraddizioni devono essere così palesi che nessuno riesce a ragionarvi sopra con semplicità e onestà?.

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