SE LA MINISTRA PIANGE, PENSIONATI E LAVORATORI SI STRAPPERANNO I CAPELLI?

Il pezzo di apertura di oggi del direttore Portelli parla di lacrime e sangue. E mai ci fu titolo più azzeccato.

Il decreto “Salva-Italia” sembra più un decreto “Aiutati, che il governo Monti t’aiuta”. Quello che è stato oggi annunciato dal neo Presidente del Consiglio e dai suoi Ministri ha dato la batosta definitiva agli italiani: vero è, però, che l’andazzo degli ultimi anni sotto la guida poco saggia di Berlusconi e colleghi, ha reso inevitabile questa svolta e la Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, e delle Pari Opportunità, non è riuscita a contenere lo sconforto.

Elsa Fornero si blocca sulla parola “sacrificio” all’inizio del suo discorso volto a illustrare le misure del Governo. Un attimo di silenzio, lo stupore dei giornalisti presenti, le lacrime. E che sapore avranno mai quelle della Fornero? Probabilmente amaro. “Commuoviti, ma correggimi” interviene Monti continuando al suo posto, ma il pianto non si placa, non subito almeno.

Insomma, sul web in queste ore si sta dibattendo tanto sul turbamento della signora Fornero: lacrime di coccodrillo o reale commozione di una statista che soffre insieme al suo popolo? Si potrebbe stare qua a discuterne ore e ore, noi che siamo abituati alle risate e alle barzellette del Cavaliere anche quando la situazione era drammatica. Insomma, qui la rotta è proprio cambiata.

Sento allora di dover rassicurare la Fornero: credo che i miei genitori abbiano accettato ormai da tempo l’idea che prima di andare in pensione, se mai potranno godersela,  avranno ancora un bel po’ da lavorare.

E io, come tanti altri giovani della mia età, che a breve o nel giro di qualche anno si laureeranno, non ci pensiamo neanche. La pensione la vediamo più come un’utopia che come una reale possibilità: il primo pensiero è intanto trovarlo un impiego con contratto che ci permetta di accumulare i contributi utili per goderci un po’ di riposo dopo una vita di lavoro.

Dalle nostre parti si dice “C’è ‘chi cianciri!”, ma prima della Ministra, a prescindere dal suo reale o non reale turbamento che può suscitare fastidio, o solidarietà,  credo che quelli che assaggeranno davvero il sapore amaro delle lacrime saranno lavoratori e pensionati.

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