SE IL RETTORE NON VUOLE RISOLVERE I PROBLEMI RESTI A CASA

Straniscono alcuni passaggi contenuti nella nota di smentita a firma del Rettore dell’Università di Catania Recca, a proposito dell’incontro che ho chiesto si faccia a Roma, nella sede MIUR “fra i rappresentanti del Consorzio Universitario Ibleo, quelli dell’Università di Catania e i funzionari del MIUR il 23 o il 24 di questo mese – come ho testualmente scritto nella mia nota di ieri – per mettere nero su bianco gli atti che possano garantire il perseguimento di questo obiettivo”, aggiungendo che “il mio è un impegno personale e senza remore, visto che ci troviamo di fronte ad una questione emergenziale”. Nessuna dunque citazione di “accordi già assunti”, come scrive il Rettore, a proposito della futura permanenza a Ragusa dei corsi di laurea delle facoltà di Giurisprudenza e Agraria. Circa poi il “senso di cortesia” che sta alla base della disponibilità del Rettore ad essere presente in quella sede, aggiungo, che noi agli incontri in sede ministeriale (come a qualunque altro di genere istituzionale a cui siamo invitati e riteniamo di partecipare), andiamo con la volontà di affrontare e, laddove possibile, risolvere i problemi. Quindi, se lo spirito che anima la presenza del Rettore in quella circostanza sarà questo, allora ben venga il confronto; altrimenti, se l’annunciato ‘senso di cortesia’ nasconde un suo atteggiamento preconcetto e senza alcuna intenzione di giungere ad una soluzione delle cose, sarebbe più utile evitare di perdere ulteriore tempo!

 

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