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SE C’E’ TRIPPA PER I GATTI
07 Feb 2016 16:41
Programmare le primarie per le elezioni comunali dando in tal modo ai cittadini elettori l’onore e il dovere di manifestare con l’individuazione di un candidato a sindaco fra diversi aspiranti al’elezione dell’apparato pubblico è senza dubbio un atto di democrazia diretta destinata ad avallare o respingere la proposta politica del partito che sottopone al voto uno o più candidati.
L’elezione diretta del sindaco, a suo tempo stabilita con apposita legge, tolse tale compito al consiglio comunale che seppure rappresentativo della volontà popolare era pur sempre soggetto e non di rado obbligato per la coalizione partitica che deteneva la maggioranza di eleggere a primo cittadino un sindaco il cui nominativo era frutto di accordi e compensazioni. Non di rado per raggiungere il quorum necessario un piccolo partito che in ambito comunale era rappresentato da 2 consiglieri si veniva a porre nella condizione di richiedere – per così dire in compenso – incarichi assessoriali di primaria importanza operativa.
Con l’elezione diretta del sindaco la democrazia ha fatto un decisivo passo in avanti che, a sua volta, però deve coniugarsi con un altro aspetto del problema amministrativo che a quanto pare è alquanto trascurato. In atto il voto delle primarie, ovviamente riferito a quel partito che ritiene di adottare tale sistema, pare per buona parte incompleto. Il cittadino chiamato ad esprimere il suo voto, sempre per le primarie, scrive il nome del candidato preferito ma sconosce, se non per linee assolutamente generali, il programma amministrativo che il suo prescelto intende attuare se la candidatura a sindaco troverà nelle elezioni ufficiali una conferma.
Il programma amministrativo comunale in ragione delle risorse cui può fare reale ad effettivo riferimento è, in definitiva, il principale problema che il cittadino elettore, almeno per sommi capi, deve avere la possibilità di conoscere e quindi di valutare. Ogni comune deve annualmente approvare l’esercizio finanziario in dipendenza del quale eroga i servizi ai cittadini. Nei prime anni del secolo scorso nell’esercizio finanziario del comune di Roma era prevista una somma da destinare all’acquisto di trippa per i gatti che avevano il compito di eliminare i topi che con regolare continuità rodevano i documento conservati negli archivi della Capitale e i gatti, per l’appunto, avevano il compito peraltro per loro natura di dar loro la caccia ,
Per quell’esercizio finanziario il sindaco del tempo che peraltro fu il promo della Capitale, elencando le spese di bilancio non trovando prevista quella spesa ebbe a dichiarare che per quell’anno, rispetto al passato, non c’era trippa per i gatti.
E’ quindi ragionevolmente da ritenere che il candidato sindaco che ottiene con i voti delle primarie la sua candidatura può anche aver scritto la più celebre storia d’Italia ma non espone al votante delle primarie i punti fondamentali del suo programma il voto che riceve nelle primarie serve a ben poco.
Le prossime elezioni che riguardano, fra l’altro, i principali comuni italiani hanno come indiretto riflesso anche un giudizio nei confronti del governo e in particolar modo si riflettono sull’attività del capo del governo. Non bisogna, infatti, dimenticare che in occasione delle elezioni europee il governo Renzi, per riflesso, raggiunse quasi il 41 per cento dei consensi e quei voti nella sostanza presentavano due aspetti di notevole importanza. Il primo di questi era senza dubbio un voto di affidamento all’enunciata attività che avrebbe svolto il governo. Il secondo era un voto in temporaneo affidamento che come un prestito poteva essere richiesto di ritornare al mittente se quanto sperato e promesso non si fosse verificato quanto meno in parte.
C’è comunque un grande difetto che abbiamo noi comuni elettori che nelle sue più o meno accentuate manifestazioni esterne non rado lo consideriamo invece, un pregio. Se il nostro pensiero politico non è conforme a chi ci amministra o ci governa non di rado riteniamo che quello che pensiamo e diciamo è intriso di assoluta verità e fondatezza. Se appoggiamo la parte opposta assumiamo la funzione della parte opposta.
Se la politica è per davvero l’arte del possibile non appare dubbio che il possibile da racchiudere l’azione e il pensiero di chi governa o amministra e di chi è amministrato e governato.
Politicus
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