SCIOPERO DELLA SCUOLA 20 MAGGIO 2016

 

Il contratto da rinnovare,  la stabilità del personale scolastico, le modalità della valutazione dei docenti, le modifiche alla legge 107, il riconoscimento della professionalità degli Ata, la libertà d’insegnamento, il ripristino di corrette relazioni sindacali.  Sono alcuni dei temi per i quali tornerà in piazza e sciopererà il prossimo 20 maggio in tutti i territori ,il personale del mondo della scuola per la protesta indetta da Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals-Confsal.

I sindacati a sostegno delle loro rivendicazioni hanno anche avviato nelle scuole una raccolta di firme che in questa prima tranche ha raggiunto quota 150 mila firme. “Per tutti i lavoratori del mondo della scuola rivendichiamo percorsi di valorizzazione professionale e una sburocratizzazione del lavoro – spiegano i  sindacati – , la stabilizzazione dei tanti precari per i quali né il piano straordinario di assunzioni né le procedure concorsuali in atto hanno dato risposta; una diversa politica degli organici e l’istituzione di un organico funzionale di istituto per il personale Ata; la cancellazione delle disposizioni che impediscono di sostituire gli assenti e lo sblocco del turn over; ed ancora interventi per rimediare agli aspetti più dannosi della legge 107 che stanno creando il caos nel sistema scuola”.

“Il Governo non ha più alibi. Chiediamo l’immediato rinnovo del Contratto Nazionale fermo al 2009 per la parte economica e al 2007 per la parte normativa, commenta Adriano Rizza, segretario generale della Flc Cgil di Ragusa.  La legge 107 va cambiata e non solo per finanziare le scuole private come ha fatto con il recente maxi emendamento. Chiediamo di rispettare anche la dignità dei 200.000 lavoratori ATA che quest’anno non hanno avuto una sola immissione in ruolo e sono stati completamente ignorati dalla Legge 107. Non gli permetteremo di ignorare, cosi come fece quando il 5 maggio del 2015 si mobilitò tutto il mondo della scuola inclusi gli studenti e le famiglie, una categoria di lavoratori che a livello nazionale supera le 600.000 unità”.

 

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