SCICLI VUOLE GARANZIE DALL’ATO PROVINCIALE

Incontro  a Pozzallo, alla presenza del presidente Ato Vindigni e degli amministratori di Scicli, Modica, Pozzallo e Ispica . Il sindaco di Scicli Giovanni Venticinque esordisce così all’indomani dell’incontro tenutosi a palazzo La Pira a Pozzallo alla presenza dei sindaci di Pozzallo Sulsenti, di Modica Buscema e dell’assessore all’ecologia del Comune di Ispica Cesare Pellegrino. Il sindaco di Scicli, accompagnato dall’assessore Vincenzo Iurato, ha posto alcune condizioni ineludibili: “Vogliamo la certificazione del collaudo dell’impianto di biogas nella discarica di San Biagio -ha chiesto Venticinque all’indirizzo del presidente Gianni Vindigni-. E vogliamo una perizia che certifichi l’abbancamento potenziale residuo a San Biagio”. La legge impone la messa in sicurezza della discarica di San Biagio e tale obbligo prescinde da un’ipotetica riapertura della discarica di Scicli. L’Ato Ragusa Ambiente ha peraltro assicurato che i quattro comuni del modicano conferiranno a Mazzarrà Sant’Andrea agli stessi costi e condizioni del conferimento nella discarica di Ragusa. La riapertura di San Biagio, a questo punto, non rappresenta né una necessità cogente, né una prospettiva. A fronte di una capacità di abbancamento di poche settimane nella terza vasca, la riapertura  di San Biagio rappresenterebbe infatti la soluzione dei “pannicelli caldi”. Nessun finanziamento esiste al momento per la creazione di una quarta vasca, e quand’anche esistesse, la procedura di evidenza pubblica per la progettazione (il bando andrebbe pubblicato sulla Gazzetta Europea) e per la realizzazione porterebbe via non meno di un anno. Il sindaco di Scicli ha ribadito che non è pensabile la riapertura della terza vasca fino a quando non si procede a un’effettiva messa in sicurezza, secondo normativa vigente, dell’area interessata. La collina dei rifiuti, ad oggi, risulta crepata e produce una quantità notevole di percolato.  La gestione delle acque meteoriche all’interno della discarica di San Biagio avviene disattendendo completamente la normativa di settore in quanto, di fatto, non esiste alcun sistema superficiale che regimenti le acque di pioggia e ne impedisca la infiltrazione nel corpo della discarica, a diretto contatto con i rifiuti. Anche il percolato viene gestito disattendendo completamente le norme di settore;  la situazione appare sicuramente critica dal punto di vista ambientale, in quanto il sistema presente in discarica può entrare in crisi al verificarsi di un qualsiasi evento meteorico, stante la assoluta inadeguatezza dei presidi di sicurezza. Il sindaco fa rilevare inoltre che per quanto riguarda la captazione del biogas l’impianto deve essere rispondente alla normativa specifica relativa alla gestione del gas di discarica, che  prevede: “Le discariche che accettano rifiuti biodegradabili devono essere dotate di impianti per l’estrazione dei gas che garantiscano la massima efficienza di captazione e il conseguente utilizzo energetico. La gestione del gas deve essere condotta in modo da ridurre al minimo il rischio per l’ambiente e per la salute umana; l’obiettivo è quello di non far percepire la presenza della discarica al di fuori di una ristretta fascia di rispetto”.  

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