SCICLI, SIT IN DI PROTESTA DAVANTI AL BUSACCA PER DIRE “NO AL DECLASSAMENTO DEL PRONTO SOCCORSO”

“No al declassamento dei pronto soccorso di Comiso e Scicli”. Al sit in di protesta, organizzato dalle Acli di Scicli, stamani (ieri per chi legge, ndr), davanti ai cancelli dell’ospedale Busacca di Scicli, si sono dati appuntamento poco più di cento persone per esternare tutto il loro disappunto alla decisione di dirottare le emergenze del territorio negli altri ospedali della provincia. Due ore di protesta civile, senza nessuna intemperanza ne atteggiamento fuori le riga. Tutto si è svolto nell’assoluta regolarità. Gomito a gomito numerosi rappresentati delle Acli, con in testa il presidente Bartolo Donzella, altri esponenti di diverse associazioni locali e tanti, tantissimi cittadini. Tra i manifestanti anche il sindaco Giovanni Venticinque, il presidente del Consiglio comunale Gino Rivillito, i parlamentari regionali Orazio Ragusa e Roberto Ammatuna. Quest’ultimi due hanno preso parte al sit in da semplici cittadini. “Oggi abbiamo dimostrato -ha detto il presidente delle Acli Bartolo Donzella- che Scicli vuole il proprio pronto soccorso a pieno regime. La vita umana è troppo preziosa per rischiarla su un ambulanza che esce da Scicli alla ricerca di un pronto soccorso disponibile ad accogliere l’emergenza. Con la decisione d’inviare le emergenze, con codice rosso, in altri ospedali la comunità sciclitana rischia molto. Con questa decisione – prosegue Donzella – si mette la parola fine all’esistenza del Busacca. Senza pronto soccorso i reparti per acuti: penso alla chirurgia e alla medicina, non avranno motivo di esistere”. Un documento sarà redatto dalle Acli e dai due parlamentari per chiedere il ritorno delle emergenze al Busacca.

E, intanto, anche il coordinatore di IDV di Scicli, Guglielmo Ferro, ha partecipato alla manifestazione contro la chiusura del pronto soccorso di Scicli. “Personalmente – si legge nella nota di Ferro –  sono molto pessimista riguardo alle possibilità di successo di una battaglia per salvare questo importante pezzo del diritto alla salute dei nostri concittadini. C’e da dire – continua la nota – che alla manifestazione eravamo presenti quattro gatti (circa 120 persone) dopodiché, quando si è parlato, di fronte a questa nuova grave incombenza, non si è trovato nulla di meglio del solito bla-bla-bla! Ma la cosa che trovo più demoralizzante è che questi signori, i deputati Ragusa e Ammatuna, Sindaco compreso, che gli astanti avrebbero dovuto accogliere con una scarica di fischi, sono stati persino applauditi. E cosi tutti – riporta la nota di Ferro – hanno dimenticato gli ultimi anni in cui, di fronte a chi lanciava il grido di allarme della chiusura, Ragusa e, Venticinque ti replicavano con serafica “sfottoria” sufficienza che non c’era nessun pericolo di chiusura e non facevano nulla: questi hanno aspettato e sperato solo che l’inevitabile ci cogliesse il più tardi possibile.  Tutto ciò è avvenuto perché il popolo spesso non ha nessuna coscienza e … applaude. Applaude quei politici che potendo scegliere fra il servire le ragioni del popolo e servire le loro stesse carriere politiche, naturalmente propendono per queste ultime e si son sempre guardati bene dal dispiacere i loro referenti palermitani o romani… ma a noi qui ci vengono a raccontare le favole, a professare rabbia e indignazione. Non c’è nulla da fare,  – termina la nota – la “casta” galleggia sulla semplicioneria o, peggio ancora, sulla complicità della gente che stamattina (ieri per chi legge, ndr) davanti all’ospedale Busacca è stato paradigmaticamente rappresentato”.  

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