È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
SCACCO ALLA REGINA
27 Nov 2015 10:03
Gentile direttore, spero che sia lieto di avere dato la notizia per primo al Mondo sull’attacco terroristico alla Regina Elisabetta che 5 siriani stavano tentando e che è stato sventato dalla Polizia Italiana e che io avevo perfettamente intuito alcuni giorni fa con l’articolo da lei pubblicato in data 23 Novembre 2015, dal titolo “Califfi e Regine a Malta”.
I cinque siriani fermati lo scorso 18 novembre con dei passaporti falsi negli aeroporti di Ciampino, Bergamo, Catania e diretti a Malta, secondo alcune indicazioni di intelligence avrebbero voluto raggiungere l’isola per organizzare un attentato contro Elisabetta II. È un’ipotesi investigativa confermata a “Il Tempo” anche da una fonte di sicurezza maltese. L’occasione è il Commonwealth Heads of Government Meeting (Chogm), ossia il vertice dei capi di governo di tutti i 53 Paesi che facevano parte dell’Impero britannico. l business dei passaporti che garantiscono l’asilo o un passaggio sicuro per i terroristi è fiorente: un documento del genere vale dai 1500 ai 2000 dollari. E spesso i passaporti sono originali sequestrati dai ribelli nelle città conquistate in Siria con tanto di timbri governativi. Solo quest’anno risultano rubati in Siria tremila passaporti siriani originali, ma cittadine come Azaz strappate al controllo governativo si sono rivelate una miniera d’oro. Nel locale ufficio passaporti sono finiti intatti nelle mani dei ribelli i documenti non compilati, la stamperia ed i timbri. Anche Raqqa, capitale siriana del Califfato, sarebbe una fucina di documenti veri con generalità false per infiltrare terroristi in Europa. Come dicevo nell’articolo nel centro islamico maltese che si trova a Paola, sarebbero stati addirittura buttati alcuni libri di studio del periodo precedente al 2012 quando è caduto Gheddafi. È passata piuttosto sotto silenzio la notizia, lo scorso febbraio, del ritrovamento delle scritte «Death to Christians, 1-3-2015», morte ai Cristiani, su un muro a Qrendi e su due autobus. L’isola potrebbe essere, o rischia di diventare, un luogo di deposito fondi sotto copertura, o di riciclaggio, del sempre più ricco impero di Al Baghdadi. Potrebbe essere insomma un «comodo hub finanziario», valuta Arturo Varvelli, ricercatore dell’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale), esperto di terrorismo. Un punto di appoggio «logistico e organizzativo» anche per procurarsi «documenti falsi», un’attività in cui purtroppo l’Italia primeggia. Per farla breve temo che l’Italia e Malta potrebbero quindi essere in questo momento due «corridoi di passaggio» per fondi e documenti. E per finire, ieri l’inglese Independent riportava frasi piuttosto sconcertanti dell’ex premier Karmenu Mifsud Bonnici, secondo il quale «se Malta consente alle navi francesi di entrare nei suoi porti, deve consentire di entrare anche alle navi provenienti dallo Stato islamico. Non possiamo trattare alcuni Paesi come alleati e altri come nemici». Valanga di commenti increduli sul sito del quotidiano. Che Dio ci aiuti…
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