SBARCO DI 481, ERANO A BORDO DI 4 GOMMONI SALPATI INSIEME DALLA LIBIA

Erano 481 a bordo di 4 gommoni salpano dalla Libia e gli scafisti vengono “arruolati” tra i migranti che si offrono pur di guadagnare qualche centinaio di dollari.

Questo il risultato delle indagini, ma è parziale, tra poco potrebbero scattare i fermi anche per altri soggetti. Intanto sono stati fermati già GHICE Maghet, nato in Senegal il 01.01.1993,DAFE Iaia nato in Guinea il 27/01/1995, DIALY SARR Lamine, nato in Senegal il 04.03.1992 e AGBOR Christian, nato in Nigeria il 13.04.1995.

I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante. 

I migranti provenienti da diversi paesi del centro africa sono stati ospitati presso il C.P.S.A. di Pozzallo.

 

MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE

 

Alle ore 08,12 del 26/01/2016 la nave della Marina Militare “Comandante BETTICA”, nell’ambito dell’Operazione MARE SICURO, subito dopo aver effettuato il recupero di 481 migranti al largo delle coste libiche dato il grave ed imminente pericolo delle vite umane e delle precarie condizioni di galleggiabilità, ha condotto tutti presso il porto di Pozzallo ieri 27.01.2016 consegnandoli alle procedure operative coordinate dalla Polizia di Stato che gestisce l’ordine pubblico.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

 

La Polizia di Stato ha dovuto gestire arrivi e immediate partenze, il tutto senza sosta considerati i grandi numeri di questo secondo sbarco del 2016. Anche in questo caso i migranti erano numerosissimi, ben 481 e tra loro tantissimi minori.

Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dal CPSA ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti.

Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e tanti minori alcuni in tenerissima età.

Alle procedure hanno partecipato 60 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse,  dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza.

La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati i migranti approdati, anche se una parte deve ancora essere fotosegnalata e le procedure non sono mai state interrotte. In queste occasioni bisogna fare ancora più in fretta considerato che alle 14.00 sbarcheranno altri 232 migranti.  

 

LE INDAGINI

 

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso la prima fase delle indagini, ma senza sosta stanno lavorando per individuare gli scafisti di due dei 4 gommoni.

Sono salpati dalla Libia praticamente insieme, così hanno riferito i testimoni e sono stati soccorsi quasi contestualmente dalle navi impegnate nello specchio di acqua davanti le coste libiche.

Hanno navigato per 8 ore o poco più e subito sono stati soccorsi superate le acque libiche, così come gli organizzatori gli avevano detto di fare. Li mandano ormai con imbarcazioni fatiscenti e cariche oltremodo, il tutto al fine di guadagnare sulle spalle dei migranti qualche centinaio di dollari in più.

“ci fanno stringere, ci picchiano se non facciamo posto agli altri e se ci lamentiamo usano grossi bastoni per farci sistemare a bordo come dicono loro, anche se lo spazio era già finito”.

Gli investigatori hanno ascoltato per ore i migranti e sono arrivati ad individuare due equipaggi di scafisti che hanno condotto 2 gommoni. Uno era il timoniere e l’altro si occupava di rifornire i motori e dare le coordinate per non perdersi in mare. Seguono entrambi le istruzioni impartite dai libici prima della partenza e così, giunti in acque internazionali segnalano la loro presenza e si fanno soccorrere.

Le indagini hanno permesso di stabilire il consolidato sistema dei trafficanti ti esseri umani.

Anche questi passeggeri hanno pagato circa 1.000 dollari cadauno elemento che ha permesso agli organizzatori di incassare quasi mezzo milione di dollari.

 

LA CATTURA

 

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.

 

 

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

 

Nel 2016 sono 6 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

 

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