Sbarcati 378 migranti a Pozzallo, stipati in un peschereccio. Una lunga notte di lavoro

Uno sbarco complesso quello che si è concluso alle 7,30 del mattino dopo una notte di attese e lavoro in banchina di riva a Pozzallo. Sono 378 i migranti che erano a bordo di un motopeschereccio soccorso nel tardo pomeriggio di ieri a 40 miglia a sud est di Portopalo. Senza motori e strumentazioni di bordo, il motopeschereccio sovraccarico, dopo il soccorso è stato alleggerito dal carico umano a garanzia dell’incolumità di tutti. Così, in alto mare, i mezzi navali convenuti, due motovedette della Guardia costiera e un pattugliatore della Guardia di finanza, hanno effettuato tre distinti trasbordi prima di arrivare al porto di Pozzallo scaglionati. Le operazioni prima previste per l’una di notte, sono effettivamente iniziate alle 4,30. I primi 95 migranti sono arrivati a Pozzallo a bordo della motovedetta Cp 325; poi è stata la volta della Cp 323 che ne ha trasferiti 120. Grazie all’ausilio di un rimorchiatore, è stata poi la volta del motopeschereccio che ne aveva ancora a bordo 73 e in ultimo il pattugliatore della Guardia di finanza che ne ha portati 90. Egitto, Siria, Bangladesh e Pakistan tra le nazionalità di origine. Una quarantina i minori. Due le persone con disabilità, diversi i migranti che hanno raccontato di torture patite in Libia, tra questi un ragazzo che era stato devastato dalle frustate sulle piante dei piedi; è stato portato in ospedale per accertamenti; un altro ha fatto vedere le cicatrici, sulle braccia e sulla schiena. Erano in mare da tre giorni, sono partiti dalla Libia, da Sirte. In banchina per l’eccezionalità dello sbarco, anche la clinica mobile di Emergency oltre a Croce rossa, Misericordie e i volontari di Terre des hommes. Come di consueto, un doppio controllo sanitario: prima dello sbarco ad opera del medico dell’Usmaf, Vincenzo Morello, e in banchina con l’Asp e il coordinamento del medico Angelo Gugliotta.Tutte le persone sbarcate sono state trasferite per le procedure collegate alla identificazione e all’accoglienza, all’hot spot di Pozzallo. In banchina c’erano anche i vigili del fuoco; hanno fornito loro la torre faro che ha illuminato il piazzale nella notte, in sostituzione del mezzo della Protezione civile regionale che a quanto pare era indisponibile. A coordinare le operazioni in banchina il funzionario dell’ufficio Immigrazione della questura, Filiberto Fracchiolla.   

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