Sarà Pasqua in tutta la provincia di Ragusa. Tranne a Scicli

E’ notizia di ieri sera: la festa della Madonna Vasa Vasa ci sarà. Lo ha annunciato il sindaco Ignazio Abbate dichiarando di aver ricevuto la disponibilità dal parroco. La Madonna Vasa Vasa ci sarà sia in versione mattutina che serale, dopo due anni di stop a causa della pandemia.

E ci sarà anche la festa di Pasqua a Comiso, i riti della settimana santa a Ispica e in tutta la provincia di Ragusa si atttendono questi momenti per poter celebrare, dopo due anni, la ritrovata speranza e il senso religioso e di appartenenza a una comunità.

In tutte le città tranne una: Scicli. A Scicli la festa del Gioia non ci sarà. A nulla sono valsi gli appelli dei portatori che invitavano i vicariati a cambiare idea. A nulla è valso il ruolo di mediatore del sindaco, Enzo Giannone, che si era reso disponibile ad un incontro per cercare di dirimere la questione e incontrare il clero della città. L’invito è stato declinato e il primo cittadino ha manifestato, giustamente, il suo disappunto sui social.

E’ un muro contro muro in città: evidentemente, qualcuno nel clero sciclitano si è imputato per evitare che la festa si svolga come di consueto, nonostante l’assemblea dei vescovi siciliani si sia espressa più di un mese fa sulla questione, invitando a rispettare le norme di igiene e distanziamento ma dando parere favorevole affinchè le feste religiose si svolgano lo stesso.

Ma a Scicli questo non avverrà. Ricordiamoci che la città, così come Modica e Ispica, ricadono sotto la Diocesi di Noto. Eppure, a Modica e Ispica le feste pasquali si svolgeranno regolarmente.

Lasciare ai vicariati libertà di scelta, evidentemente, ha portato a questo risultato: il fatto che il clero locale possa arrogarsi la facoltà di fare o non fare una festa così importante per una comunità, con il risultato che ognuno decide per sè e ormai la vicenda è fuori controllo.

Evidentemente, il vescovo della Diocesi di Noto, Monsignor Staglianò, che non è ancora intervenuto sulla vicenda, ha priorità diverse e sta sottovalutando il significato religioso, economico e turistico che le feste religiose hanno per le città siciliane e ragusane in particolare, dove è ancora vivo il sentimento popolare. Se qualcuno si impunta e vale più la sua opinione rispetto a quella del vescovo, significa che c’è un problema serio di leadership all’interno della Diocesi di Noto, dove ognuno decide per sè in barba agli orientamenti già espressi su questa vicenda.

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