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SANTA CROCE: INTERVISTA COL SINDACO IURATO
27 Giu 2013 14:22
Fin dallo scorso 11 marzo, il comune di Santa Croce non attinge più acqua dalla sorgente Passolato, importante riserva idrica del paese camarinense. Per far fronte alle necessità di approvvigionamento, il sindaco Iurato ha cercato delle soluzioni alternative.
Sindaco, la chiusura della sorgente comporta sicuramente un problema per le quantità d’acqua disponibili.
Non esiste un problema dei quantitativi, ma della potabilità. Nel nostro caso, guardavamo ad un precedente ben più grave, quello di Ragusa di questo inverno: l’acqua era stata dichiarata non potabile, perché alcune masserie avevano versato liquami nei pozzi, inquinando le falde.
Quindi la responsabilità di quanto accaduto in quel caso, va attribuita ad alcune masserie o aziende della zona?
Pare. In quell’occasione, molta gente ha dovuto ricorrere alle autobotti. Per quanto riguarda il caso di Santa Croce, la qualità dell’acqua è sempre monitorata dalla Mediale, che segue quotidianamente le analisi, in concertazione con l’ASP. A Marzo ci era arrivata una nota riguardo alla sorgente Passolato, in cui si paventava pericolo d’inquinamento.
Dovuto a cosa?
Ancora per riversamenti, dovuti anche al fatto che per un certo tratto, l’acqua scorre all’aperto. Già era stato firmato un protocollo d’intesa col comune di Ragusa, nel quale si trova la fonte, e su cui noi abbiamo diritto di approvvigionamento, per mettere in sicurezza la struttura.
E non è possibile circoscrivere la responsabilità del danno ad alcune di queste masserie?
So che a Ragusa, per lo stesso problema si stanno muovendo con inchieste. Per quel che mi è dato sapere, alcune aziende agricole hanno riversato liquami nei pozzi, inquinando le falde.
Quindi un problema di potabilità della fonte. Cosa avevano evidenziato gli accertamenti?
Già a Ragusa erano stati fatti degli studi, che avevano mostrato la presenza di un batterio, clostidrium perfigens. Su quella scia, l’ASP ha fatto fare nuovi accertamenti. Le analisi sono state fatte dall’università di Catania.
Ad ogni modo, non poter attingere da Passolato è un problema.
La sorgente rappresenta un terzo delle riserve idriche per Santa Croce.
Ed è per questo che il comune ha preso un impianto di potabilizzazione.
Non subito. Prima si è fatta un’altra strada. Nell’immediato, a marzo, con l’imminenza della festa di San Giuseppe, le cose da fare potevano essere due: dichiarare la non potabilità dell’acqua, oppure fare un’altra scelta, che ho preferito. Abbiamo contattato due pozzi privati, da cui attingiamo.
Questa soluzione comporta una spesa?
Si, spendiamo 90 euro per uno e 100 per l’altro, al giorno. Si è preferita questa situazione anziché creare allarmismi e disagi. Nel frattempo però, uno dei due pozzi non era collegato elettricamente: questo ha comportato un ritardo di due giorni per l’utilizzo, dalla chiusura della sorgente Passolato. In quel frangente abbiamo attinto alla fonte Paradiso, la cui acqua però va diluita per una minima presenza di nitrati. In quel momento il livello dell’acqua nel serbatoio ripartitore è calato vertiginosamente, e per una notte era stata chiusa la distribuzione per la zona mare.
Tutte operazioni che avranno avuto dei costi..
In ogni caso inferiori a quelli che avremmo dovuto affrontare dichiarando la non potabilità, o non garantendo il rifornimento idrico.
Il comune di Santa Croce non dispone anche di altre fonti d’approvvigionamento?
Il comune possiede quattro fonti: fonte Paradiso, c.da Filippello, pozzo Mauro e sorgente Passolato. Ce ne sarebbero anche altre, come Mulino Vecchio, da cui però non si può attingere per problemi di potabilità, a causa di una quantità eccessiva di nitrati.
Quale soluzione verrà adottata per ripristinare l’utilizzo della sorgente Passolato?
Basandoci sulla precedente e ben più grave situazione verificatasi a Ragusa, sulla stessa scia abbiamo deciso di prendere un macchinario che rilasci nell’acqua biossido di cloro, che dovrà essere montato sul posto. Questa sembra essere la soluzione migliore. Purtroppo però la ditta toscana fornitrice dell’impianto, che aveva assicurato che il macchinario sarebbe stato disponibile entro il 20 giugno, è in ritardo con la consegna.
Non sono adottabili altre soluzioni?
Il comune di Ragusa aveva avanzato alcune proposte: ossigenazione a bolle, osmosi inversa, luce azzurra.. ma l’università di Catania ha consigliato l’utilizzo del biossido di cloro.
Adesso si pone il problema della stagione estiva: a breve la fascia costiera si riempirà di villeggianti; la situazione attuale potrebbe ripercuotersi sul turismo?
In realtà, è più probabile che problemi potrebbero esserci in paese, e non sulla fascia costiera, dove comunque l’acqua arriva per caduta, senza necessitare di forte pressione. Piccoli problemi per le zone mare, come l’utilizzo delle docce per i bagnanti, verranno risolti non appena avremo ed entrerà in funzione l’impianto di potabilizzazione.
Che tempi sono previsti?
Entro i primi 15 giorni di luglio la situazione verrà risolta. In questo momento però è consigliabile non sprecare un bene prezioso; in ogni caso, non siamo in emergenza e l’acqua è disponibile. Purtroppo questo problema non si era mai presentato e ci ha colti alla sprovvista; credo tuttavia che abbiamo fronteggiato bene la situazione.
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