SANTA CROCE. CAMBIA IL SINDACO MA NON CAMBIANO LE PESSIME ABITUDINI.

Non conosco il nuovo sindaco di Santa Croce Camerina. Mi dicono, tutti quelli che al contrario hanno conoscenza della dottoressa Iurato, che trattasi di ottima persona, retta ed equilibrata (sono stati anche suoi avversari politici a darmi questa definizione, che quindi riteniamo vera). Io conoscevo il suo predecessore, quel Lucio Schembari farmacista che secondo me è stato un buon sindaco della cittadina che fu feudo dei Celestre. Eppure Schembari, nel suo doppio mandato, non riuscì mai a risolvere un problema tipico (seppure non esclusivo) di Santa Croce: l’uso del casco in moto e motorino.

Nella cittadina iblea saranno un paio quelli che semplicemente rispettano la legge e si tutelano per eventuali incidenti. Per il resto nessuno, dicasi nessuno, utilizza il casco. Per tacere poi dei tantissimi nostri cugini nordafricani (e in tempi recenti anche tanti altri nostri amici dell’est europeo) che non soltanto non usano il casco, ma viaggiano a bordo di motorini sempre senza targa e spessissimo anche senza luci (che di notte è proprio un tentativo di suicidio, specie se si transita in strade affollatissime tipo la Santa Croce – Casuzze o la Santa Croce – Marina di Ragusa).

Non sappiamo quale sia stato il primo atto amministrativo del nuovo sindaco santacrocese, ma ci auguriamo che almeno il secondo sia una bella riunione col comandante dei Vigili Urbani (e nel caso non bastassero i caschi bianchi si può sempre chiedere aiuto anche ai comandi limitrofi oltre che a Carabinieri e Polizia) per stabilire una cosa di semplicissima quanto fondamentale importanza: le regole vanno rispettate, da tutti. A maggior ragione se rispettare la regola significa salvare la pellaccia, bianca o nera che sia.

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