Sanità, tagli in Sicilia: 370 posti letto in meno. Tagli per Scicli, incertezze su Modica, più posti per Vittoria

La riorganizzazione ospedaliera in Sicilia scatena reazioni a catena: nel provincia di Ragusa segnali contrastanti, tra investimenti e tagli. A livello regionale, il piano prevede una riduzione complessiva di 370 posti letto, una “cura dimagrante” targata Regione che punta a riequilibrare la rete ospedaliera di fronte al calo demografico.

La provincia iblea: vittorie e ferite

  • Vittoria si conferma tra i presidi più rafforzati dell’Isola, con un plus di 50 posti letto, incrementando l’offerta di servizi sanitari in un territorio caratterizzato da mobilità passiva contenuta
  • A Scicli, invece, il piano prelude a un taglio sensibile: -36 posti letto, con il rischio di un ospedale depotenziato.
  • A Modica, è in corso un dibattito su un possibile ampliamento, ma i numeri ufficiali saranno comunicati solo entro fine mese, dopo il colloquio tra sindaci e Assessorato regionali.

Il contesto regionale e le perplessità dei territori

Oltre alla provincia di Ragusa, anche Caltagirone registra una riduzione di 46 posti letto (da 261 a 215), mentre Paternò riceve un potenziamento significativo (da 28 a 63 letti) . Le decisioni hanno scatenato proteste, in particolare nel Calatino, dove i sindaci chiedono “un’ottica di vero equilibrio territoriale” e non tagli lineari.

Le reazioni dei sindacati e del Codacons

  • Codacons ha definito il piano un “atto gravissimo”: «Ridurre l’assistenza nei territori più fragili significa negare diritti essenziali e creare disuguaglianze inaccettabili tra chi vive nei grandi centri e chi risiede nelle aree interne» .
  • La CGIL Sicilia ha criticato duramente le scelte dell’Assessorato alla Sanità: «Una rimodulazione inaccettabile. Non si può ricostruire un servizio sanitario con tagli e numeri spostati da un ospedale all’altro. Serve un piano di investimenti, non un maquillage».

Verso un tavolo permanente

La presentazione iniziale degli atti a Catania e Palermo ha aperto la fase di confronto istituzionale. La Regione ha convocato audizioni con sindaci, sindacati e associazioni per rivedere le misure entro breve, calibrando meglio l’impatto sui territori. Bocche cucite intanto su Modica: i numeri saranno noti entro fine luglio.

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