Sanità, il rapporto Agenas 2025 promuove l’Ospedale Maggiore di Modica

In una Sicilia che ancora fatica a raggiungere gli standard nazionali di qualità sanitaria, l’Ospedale Maggiore di Modica emerge come una delle sei strutture che nel 2025 hanno migliorato in modo sensibile le proprie performance, uscendo dall’elenco delle realtà segnalate per criticità. Lo conferma il Programma Nazionale Esiti (PNE) 2025 dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che ha analizzato 103 strutture pubbliche e private dell’isola. Il rapporto segnala 43 ospedali siciliani ancora rimandati per “livelli di qualità insufficienti o anomalie nella codifica delle informazioni cliniche”, ma evidenzia anche alcune note positive, tra cui proprio quella modicana.

L’Ospedale Maggiore tra le realtà in crescita

Il presidio modicano, che serve un vasto bacino territoriale nel Sud Est dell’isola, ha registrato un miglioramento complessivo nella gestione dei flussi clinici e nei processi organizzativi, in linea con l’obiettivo di una maggiore efficienza e trasparenza dei dati sanitari. Un segnale importante per un territorio che, negli ultimi anni, ha visto il Maggiore affrontare sfide complesse legate alla riorganizzazione interna, alla carenza di personale e alla gestione dell’emergenza-urgenza. L’uscita dall’elenco delle strutture segnalate, sottolineano fonti sanitarie, non rappresenta un traguardo finale ma un punto di partenza: il riconoscimento di un percorso di miglioramento che dovrà consolidarsi con investimenti su formazione, tecnologia e nuove risorse.

Il contesto siciliano: tra eccellenze e ritardi

Nel complesso, il rapporto Agenas dipinge una sanità siciliana a due velocità. Accanto alle eccellenze come il Cannizzaro di Catania e La Maddalena di Palermo, che si distinguono in specifici ambiti clinici, permangono gravi lacune in altri settori, in particolare quelli neurologici e della maternità, dove la qualità delle cure resta sotto la media nazionale. Tuttavia, il caso di Modica mostra che la qualità può crescere anche in contesti periferici, quando si lavora sulla gestione, sulla tracciabilità dei dati e sulla sinergia tra personale medico e direzione sanitaria.

Un segnale per il territorio

Per la città, l’inclusione tra le strutture migliorate rappresenta una conferma della centralità del Maggiore nel panorama sanitario del Sud Est siciliano e un riconoscimento al lavoro di medici, infermieri e operatori che, nonostante le difficoltà, continuano a garantire servizi fondamentali alla comunità. In una regione dove 43 ospedali restano “rimandati”, il passo avanti di Modica è una notizia che infonde fiducia e che potrebbe aprire la strada a una nuova stagione di efficienza e responsabilità nella sanità iblea.

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