SAN GIUSEPPE A CRISCI RANNI

Le feste a Crisci ranni continuano a intervellare il quotidiano impegno del cantiere educativo. Dopo la memoria di don Puglisi, san Francesco, santa Lucia … ora San Giuseppe. In primo luogo con l’eucaristia presieduta da don Franco, parrocco della Madonna della Catena. Che ha ricordato come il senso che ci viene consegnato per la vita dalla testimonianza di San Giuseppe, come ricorda papa Francesco, è il custodire. Un custodire che, a Crisci ranni, è iniziato dai luoghi: da spazio degradato a spazio recuperato. Compresi auditorium e stanze per lo studio e per la socializzazione. Custodire, allora concretamente, ma soprattutto custodire le relazioni per restare umani, per vivere con pienezza l’umanità nostra e di quanti ci sono affidati. Impegno che si vive con particolare impegno dove la vita si fa più faticosa, come testimoniato dalle realtà di volontariato presenti (oltre a Crisci ranni, la Casa don Puglisi e l’Arca). Dopo la celebrazione eucaristica, c’è stato il ricordo del poeta Meno Assenza, le cui poesie dialettali sono state riprese nell’anno in cui il tema della festa Crisci ranni era “giovani e vecchi danzeranno insieme”. A recitare un gruppo di poeti modicani del Caffè letterario Salvatore Quasimodo. Come ha detto il suo presidente, Domenico Pisana, tra culto e cultura vera c’è continuità, rimanda al coltivare: coltivare bellezza, coltivare una vita bella. E alla fine anche la figlia Anna ha voluto riprendere una poesia che testimonia la tenerezza di Meno Assenza commosso per il nido disfatto di un piccolo uccello … Ed ha sottolineato che Crisci ranni è stato il luogo più appropriato per il ricordo proprio per la cura che si ha dei bambini. Bambini che insieme a giovani, adulti, anziani hanno continuato la festa nella convivialità. Ed ora si avvicina la grande festa pasquale di Crisci ranni … già le scuole si muovono, vi sono state visite di classi al cantiere educativo, si stanno realizzando foto e disegni nelle scuole (quest’anno anche saggi brevi nelle superiori) sul tema dell’anno: “Com’è grande, com’è bella la città. Siamo noi la città”.

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