“SALVO CARUSO. OPERE”

La sobrietà estrema è quello che traspare dallo stile del pittore Salvo Caruso, che inaugurerà la sua mostra sabato alle ore 18.00 presso il Museo della Cattedrale di Ragusa (Palazzo Garofalo). Il suo stile non concede nulla all’imitazione emozionata o emozionante di una certa veduta, la pittura di Caruso si concentra soprattutto sui rapporti interni all’opera, riservando un’attenzione costante alle simmetrie e ai ritmi volumetrici e plastici. Anziché riprodurre il visibile limitandosi a rispettare comuni linee di prospettiva, lui ricerca, di volta in volta, una regola propria. Converte, ad esempio, attraverso messe a fuoco inverse il lontano in vicino e il vicino in lontano, oppure inscrive in un diagramma le forme annullandone la profondità spaziale. Una volta stabilita, tale regola è applicata con la massima coerenza, rovesciando l’episodicità della rappresentazione a vantaggio di un ordine che trasforma il dettaglio, il particolare in paradigma dell’assoluto. La luce che investe i soggetti, tranne poche eccezioni, è perlopiù quella del tardo pomeriggio e del crepuscolo. I suoi dipinti e disegni risultano così animati da figure autonome, scultoree infatti dalla scultura trae la sua unità fisica ed anche l’intensa attività ritrattistica che bisogna leggersi in parallelo alla pittura di paesaggio. Così possiamo ridurre i suoi ritratti in  due gruppi. Nel primo, i personaggi, ripresi frontalmente o di profilo a pennellate larghe e corpose, occupano interamente il primo piano. Sono figure fisse, monolitiche, quasi inespressive. Tutto quanto è mutevole è stato eliminato. Nel secondo, egli preferisce concentrarsi su inquadrature ravvicinate e all’apparenza confuse e ricorre allo sfumato. Caruso mostra di essere ormai del tutto padrone dell’assetto degli elementi di natura, sa ricomporli secondo una logica, una relazione, una sintassi intellettuale che è la vera ragione del suo essere pittore. Ricordiamo che la mostra, dal titolo “Salvo Caruso. Opere”, sarà corredata dal catalogo curato da Andrea Guastella.

 

 

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