SALVATORE MANDARA’ MOLTA DELUSIONE MA ANCHE GRANDE DIPLOMAZIA

Frutto di veti incrociati la mancata elezione a presidente dell’ASI di Salvatore Mandarà. Forse approfittando di un umano momento di rabbia abbiamo raccolto le sue considerazioni fatte a caldo; ne è uscito uno spaccato di politica “insalubre” che guarda non ai meriti, ma alle alleanze e agli equilibri politici, che hanno portato l’onorevole Leontini a fare un passo indietro e bruciare il suo candidato. Mandarà ci fa un piccolo promemoria: la coalizione di centro destra aveva tutti i numeri per eleggere il presidente dell’ASI già il 6 agosto, in quanto contava ben 35 voti, di quella che si considera coalizione amica; , invece solo per gli accordi che il consigliere Mandarà aveva preso con il gruppo UPACLAI, Confartigianato e UGL non si è avuta l’elezione di Gianfranco Motta. Ma la politica continua a fare “scherzi” e  spunta il veto di Nino Minardo e quello del sindaco di Ragusa Nello Di Pasquale che vedono nel consigliere, secondo degli eletti, alla provincia regionale una “minaccia” politica ; a questo punto il passo indietro di Leontini, ci si accorda sul nome di Rosario Alescio, e sulla vice presidenza e si va ai voti. Tutto questo porta il consigliere Mandarà a due considerazioni: una politica, che mette in evidenza comunque il raggiungimento di una carica,  importante, rimanere consigliere, (diversamente le due cariche sarebbero state incompatibili) per poter continuare a fare politica e a crescere. Ma quella umana prevale su quella politica. Essere disponibili a dimettersi da consigliere, mettere a disposizione della collettività esperienze acquisite sul campo come presidente della 5° commissione alla Provincia regionale, lasciare la certezza del consiglio provinciale, per l’incertezza della presidenza ASI. Una politica che rinuncia a competenza e professionalità di soggetti capaci, senza nulla togliere alle competenze del neo presidente a cui va un augurio di buon lavoro. Ci saranno adesso nuovi scenari che si apriranno sulle altre due poltrone? A chi andrà la presidenza della SOACO? Andrà, come si mormora, al cognato di Nello  Di Pasquale, Rosario Di Bennardo? La spunterà Leontini mettendoci Termini? E il consorzio universitario? Leontini “brucerà” un altro dei suoi? Se lo chiede il consigliere Mandarà, e noi ce lo chiediamo con lui.

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