In questo libro l’autore ripercorre alcuni passaggi salienti che hanno accompagnato la sua vita, e che – sotto forma di ricordi – continuano in qualche modo a seguirlo nel presente; a volte sono sensazioni personali, sprazzi di vissuto, altre volte sono vere e proprie ricostruzioni di ambienti, culture e storie; oppure le une e le altre fuse assieme.

Ne viene fuori un racconto appassionato, a tratti commovente, altre volte ironico, apparentemente discontinuo e frammentato, in realtà cucito dal filo coerente di un’esperienza di vita in cui la memoria ha un ruolo fondamentale.

I ritmi assunti dal tempo odierno consentono sempre meno di soffermarsi a riflettere sul passato, e quindi di conoscere fatti e cose, anche apparentemente secondarie, che tuttavia possono fornire gli indizi utili ad inquadrare i percorsi di generazioni attraverso eventi sociali, mode, culture, evoluzioni e involuzioni, progressi e regressi. 

Lavori come questo di Pippo Gurrieri contribuiscono a fissare una serie di punti fermi – a volte in maniera esplicita, altre attraverso i tanti segnali disseminati tra le righe della narrazione – di una biografia singolare. Ed essendo singolare ogni esperienza umana, questo libro racconta di una generazione, quella degli anni Cinquanta e Sessanta, e del suo precipitoso transito nel ventunesimo secolo.