SABATO MATTINA CONSEGNATO IL PREMIO DI FILOSOFIA INTITOLATO A CARMELO OTTAVIAMO

 L’aula magna del Seminario vescovile ha ospitato, questa mattina, la cerimonia di consegna del Premio “Athene noctua” 2013, intitolato alla memoria di Carmelo Ottaviano e organizzato dall’omonima  Scuola di Filosofia di Modica, dalla Diocesi di Noto e dal locale Liceo classico “Matteo Raeli”.

A moderare i lavori che hanno preceduto la premiazione di Alessandro Ghisardi e Amelia Caria, è stato il presidente della Scuola di Filosofia “C. Ottaviano”, Franco Rando.

Il dirigente scolastico del “Raeli”, Corrado Spataro, ha rilevato due aspetti importanti nella partecipazione degli studenti all’evento: l’occasione per valorizzare aspetti formativi e approfondire percorsi curriculari, oltre all’opportunità di conoscere la filosofia di Carmelo Ottaviano, definito uno «scienziato del pensiero».

Per Ghisalberti, docente emerito di Storia della Filosofia medievale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si è trattato di un premio alla carriera. Nel suo intervento su “La Filosofia, i giovani e la felicità”, il filosofo ha citato alcuni passi del “Simposio” e del “Fedro” di Platone per spiegare il senso, la necessità e l’attualità della speculazione filosofica oggi, in un tempo dominato dal vuoto edonismo, dal «desiderio senza felicità» e dalla desertificazione dello spirito.

Massimo Marassi, direttore del Dipartimento di Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ordinario di Filosofia teoretica, nel suo intervento su “La metafisica e il senso della vita”, dopo aver rilevato come la Metafisica – più volte data per spacciata – goda invece ottima salute poiché le domande che essa solleva restano sempre aperte e attuali, ha concluso che «l’uomo è ciò che ama».

Francesco Solitario, docente di Estetica nell’Università di Siena – Arezzo nell’intervento dal titolo “Estetica e Metafisica in Carmelo Ottaviano” ha illustrato attraverso numerosi esempi una delle più lucide intuizioni di Ottaviano, piena di implicazioni metafisiche: la legge della Bellezza universale, sintetizzabile in una proporzione aurea, sottesa ai capolavori della Natura e dell’Arte. 

Il vescovo Mons. Antonio Staglianò nel suo applaudito intervento ha “scovato” tracce di Metafisica anche nei testi delle canzoni di Sanremo, da “Vuoto a perdere” di Noemi fino all’”Essenziale” di Mengoni, portando poi l’asse del discorso sui temi della vita, dell’amore e del divino.

La cerimonia si è conclusa con la consegna dei Premi ad Alessandro Ghisalberti e ad Amelia Cartia, giovane e brillante laureata dell’Università Cattolica di Milano, autrice del libro “Tempo, memoria e infinito: i temi del Tragico nell’opera di Carmelo Ottaviano” edito dalla Fondazione “Cesare e Doris Zipelli” di Ragusa.                                                                                                

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