ROYALTY PETROLIFERE : TANTO RUMORE PER NULLA

La discussione scaturita a seguito del curioso emendamento proposto dall’On. Dipasquale  sull’utilizzo delle royalties petrolifere difetta di un elemento importante : esistono delle norme che vanno rispettate e che la Regione Siciliana non può cambiare. La Sicilia non è uno stato autonomo né tanto meno la sua autonomia è infinita, ma forse l’on. Dipasquale non se ne è accorto. Le royalties non sono entrate ordinarie e quindi non possono finanziare la spesa corrente come quella assistenziale, la riduzione delle imposte locali, tanto meno servire per retribuire i precari della P.A.

Vanno utilizzate per interventi di sviluppo dell’occupazione e dell’attività economica, e per interventi di miglioramento ambientale e non si possono spendere per spese correnti (legge Sblocca Italia n.164/2014 art. 36, e relazione della Corte dei Conti sez. Basilicata del 2014).

La ripartizione delle royalties, poi, non può che avvenire secondo le indicazioni del d.lgs 625/1996 che prevede che le royalties toccano solo ai comuni nel cui territorio ricadono i pozzi.

Invece di questa inutile polemica su un emendamento di fatto senza effetti pratici, ci saremmo aspettati una discussione, questa sì importante, su come sono stati utilizzate finora, impropriamente, le royalties e come dovrebbero essere impiegate. Sicuramente una base di partenza sarebbe stato il PAES (patto dei sindaci contro il riscaldamento globale) strumento di pianificazione ambientale pienamente coerente con le finalità delle royalties, e che al momento è rimasto lettera morta.

Le quasi 500.000 tonnellate di petrolio estratte ogni anno a Ragusa producono 1.500.000 di tonnellate di CO2 che contribuiscono al cambiamento climatico. Utilizzare i proventi derivanti dalle estrazioni petrolifere per incentivare attività imprenditoriali e comportamenti a basso contenuto di carbonio e ridurre la CO2 in atmosfera, sarebbe la soluzione più logica e giusta non solo dal punto di vista ambientale ma soprattutto dal punto di vista economico e occupazionale.

Facciamo appello alle associazioni datoriali, sindacali, sociali e culturali perché si associno a noi nel chiedere ai deputati regionali di cassare  l’inconcludente e illegittimo emendamento dell’On. Dipasquale e di presentarne un altro che specifichi soltanto che le royalties si possano utilizzare esclusivamente per investimenti che hanno come finalità la promozione dello sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche  e interventi di miglioramento ambientale, vincolate alla green economy e alla riduzione della CO2 .

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it