RITARDI SULL’AMPLIAMENTO DELLA ZONA ARTIGIANALE DI MODICA

L’Amministrazione Comunale di Modica continua sorprendentemente ad accumulare ritardi sull’ampliamento della zona artigianale di contrada Michelica: nella proposta del Piano Triennale delle Opere Pubbliche, approvato in Giunta, il progetto di ampliamento si trova al sedicesimo posto, in una fase non ancora esecutiva e per un importo ridotto di Euro 2.227.000,00.

   Ancora più sorprendente, inoltre, appare la scelta rinunciataria dell’Amministrazione di ridurre il progetto complessivo da Euro 6.000.000,00 ad Euro 2.227.000,00, scelta che non consentirà la piena realizzazione dell’ampliamento e impedirà in futuro di utilizzare altri ribassi d’asta che potranno realizzarsi.

   I documenti e i fatti parlano chiaro: l’Accordo di Programma per l’utilizzo dei Fondi ex Insicem del 27 giugno 2006 prevedeva per la città di Modica due progetti: Realizzazione di una nuova zona artigianale a Modica Alta per un importo previsto di Euro 11.000.000,00, di cui a valere sui Fondi ex Insicem Euro 1.500.000,00 e l’Ampliamento della zona artigianale di Michelica per un importo previsto di Euro 6.000.000,00, da realizzare con l’impiego prioritario dei ribassi d’asta delle opere contenute nell’Accordo (Art. 9, Tabella A e Tabella B dell’Accordo).

    La scelta, unanimemente condivisa, di concentrare l’attenzione sulla zona artigianale di Michelica ha consentito automaticamente al progetto di ampliamento di confidare su una dote finanziaria iniziale (prevista sin dal 2006) di Euro 1.500.000,00.

   La mancanza di un progetto esecutivo, nonostante ben tre interrogazioni di sollecitazione presentate dal 5 agosto 2013 e discusse in Consiglio Comunale, ha fatto perdere un importante primo appuntamento il 20 gennaio scorso, quando a Ragusa fu deciso di destinare la prima parte dei ribassi d’asta disponibili (Euro 1.900.000,00) verso altri territori e progetti, certamente più pronti di noi.

   Si conferma ancora una volta il profilo di una Amministrazione che non dispone di alcun progetto complessivo per la città e non riesce a guardare al futuro delle imprese e dei tanti disoccupati che potrebbero trovare nell’ampliamento della zona artigianale e nell’insediamento di nuove attività una formidabile occasione di lavoro e di sviluppo.

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