Rischio incendi a Chiaramonte, il sindaco Gurrieri pronto alla protesta se tardano interventi

 Quella notte di fiamme e fuoco, un anno fa, è rimasta un ricordo indelebile tra tutti i chiaramontani che hanno visto in pericolo la propria collettività dinnanzi all’avanzare di un incendio praticamente indomabile e i cui focolai durarono per parecchi giorni. E quella ferita inferta all’antica pineta di Monte Arcibessi, non si è ancora rimarginata. Gli alberi bruciati sono ancora a vista e una gran fetta di bosco non c’è ancora. Eppure, quella che dovrebbe essere una parola d’ordine, ovvero prevenzione, sembra proprio non essere il punto di forza di alcuni organismi che hanno competenze in questo senso. Lo scorso giovedì, 31 maggio 2018, l’incontro in Prefettura inerente i fondi per potenziare la videosorveglianza nelle città, a cui hanno preso parte i dodici sindaci del ragusano, che hanno sottoscritto il Patto per la sicurezza, in sinergia con le Forze dell’Ordine. Il sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri, ha chiesto di potenziare gli interventi preventivi proprio sul possibile rischio di incendi che, con l’aumento delle temperature, potrebbero scoppiare nuovamente, forse tornando a creare danni incalcolabili. 

“In tale occasione, essendo presente nella mia qualità di sindaco di Chiaramonte Gulfi, ho ritenuto necessario – dice Gurrieri – sollevare la problematica della prevenzione degli incendi, che era stata affrontata a fine aprile, su iniziativa del prefetto dott.ssa Cocuzza, durante il tavolo tecnico sulla sicurezza e manutenzione delle vie d’accesso e collegamento al bosco, alla presenza dei dirigenti Anas, dei rappresentanti della Provincia Regionale e di quelli dell’Azienda Forestale. In quella occasione tutti i sopracitati esponenti avevano assunto impegni per iniziare subito gli interventi di scerbatura e bonifica delle aree più a rischio, considerando anche l’incombenza della bella stagione e dunque dell’innalzamento delle temperature. Durante quell’incontro avevo voluto ricordare la triste esperienza vissuta dalla nostra cittadina lo scorso 30 giugno 2017, quando un vasto incendio divorò 1000 ettari di bosco e oltre 300 ettari di terreni privati, con danni consistenti per diverse aziende agricole. Se anche nell’incontro dello scorso giovedì ho voluto tornare sull’argomento, è perchè ritengo che ci sia un forte ritardo rispetto agli impegni presi per la messa in sicurezza di bordi stradali e bosco”. Il primo cittadino chiaramontano chiede dunque maggiori controlli e la possibilità di pensare ad interventi tempestivi anche per ridurre il più possibile il rischio incendi, a partire dall’eliminazione delle erbacce secche dove il fuoco facilmente prende consistenza anche con un semplice cerino buttato da un’automobile. “Devo constatare, purtroppo, che il disastro dell’anno scorso e in misura minore dell’anno precedente, non sono serviti ai vertici regionali dell’Azienda Forestale a comprendere il valore di un patrimonio che non appartiene solo ad una piccola cittadina, ma all’intera collettività della Sicilia – commenta ancora Gurrieri – E sono pronto a prendere nuove prese di posizione, perchè a questo punto il sottoscritto, certo di dover difendere la sicurezza del bosco e della popolazione, non lascerà nulla di intentato, e non limiterò la mia funzione a sollecitazioni o collaborazioni passive. Diventerà materia, contro la mia volontà, di organismi superiori che avranno il compito di fare un lavoro di protezione di un bene così prezioso”.
fonte La Sicilia – Michele Barbagallo

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