Riparte la stagione invernale al Teatro Badia di Ragusa

Quando il “pazzo” è più vero di coloro che appaiono “sani”. E’ il leit motiv, ma forse anche la morale non tanto nascosta, di una delle commedie più particolari di Eduardo De Filippo, vale a dire “Ditegli sempre di sì”. Sarà la compagnia “Il teatro del Pero”, con la direzione in regia di Giampaolo Romania, a portarla in scena domenica 19 gennaio, alle 18,30, al teatro Badia di corso Italia 103 a Ragusa. Riparte, infatti, con il nuovo anno, la rassegna “Ragusa Ride” promossa dall’associazione culturale Palco Uno con la direzione artistica di Maurizio Nicastro e il patrocinio dell’assessorato Turismo e Spettacolo del Comune di Ragusa.

“Stiamo scaldando i motori – sottolinea Nicastro – per l’avvio di una stagione teatrale piena di novità, qualità, intensità, comicità. Sono dieci gli appuntamenti tra cui 5 sabati per il T’Rel (Teatro di Relazione) e 5 domeniche per la rassegna di teatro comico Ragusa Ride, con spettacoli imperdibili. Per le domeniche si conferma l’apprezzata formula Tè-atro (basta arrivare prima e nell’attesa ci si gode la selezione di tè proposti da Enchanté con i biscottini)”. Per informazioni e prenotazioni basta contattare il 333.4183893.

L’ingresso è 10 euro mentre l’abbonamento a dieci spettacoli è 90 euro. “La commedia che sarà proposta domenica – spiega Nicastro – è una delle prime, certamente, ma già pregna dei temi che il grande autore e attore napoletano ha sviluppato nella seconda parte della sua carriera.

Ditegli sempre di sì appartiene cronologicamente e sostanzialmente alla Cantata dei giorni pari: ma dei futuri “giorni dispari” ha già in embrione diversi elementi, primo tra tutti il continuo bilico tra la natura “comica”, e apparentemente leggiadra, del protagonista, Michele Murri, e il suo lato “tragico”. Un appuntamento, dunque, che si annuncia molto interessante e assolutamente da non perdere per tutti gli appassionati. Per di più nell’interpretazione della compagnia comisana”. Le scene sono di Alessandro Campo e Maria Grazia Pelligra. Quest’ultima cura pure i costumi.

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