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Rinviata la continuità territoriale e c’è chi la vuole già anche su Catania e Palermo. Ma avrebbe senso?
01 Dic 2020 11:40
La notizia è trapelata ieri e ormai sembra una certezza. La continuità territoriale a Comiso e a Trapani, cioè gli unici due aeroporti siciliani dove si effettua, slitterà con molta probabilità al 18 di dicembre. L’ufficialità non è ancora arrivata da parte del ministro De Micheli, ma ormai sembra che sia questa la strada. Il motivo, naturalmente, è legato alla pandemia da Covid 19 che ha rallentato qualunque tipo di traffico passeggeri negli aeroporti non solo siciliani, ma del mondo.
Com’è noto, la continuità territoriale a Comiso sarebbe dovuta partire oggi, 1 dicembre, ma non è possibile prenotare i voli dal sito di Alitalia, la compagnia che ha vinto il bando e che dovrà effettuare le tratte Comiso/Roma e Comiso/Milano.
Dunque, ufficialmente siamo in regime di continuità territoriale, ma sarà già un miracolo se nel periodo natalizio riusciranno tanti siciliani a rientrare e quindi usufruire delle tariffe agevolate.
Nonostante tutto, un comunicato arrivato ieri pomeriggio da un deputato del Movimento Cinque Stelle, Luciano Cantone, annunciava urbi et orbi questa grande vittoria del Movimento per attuare la continuità territoriale e proponeva di estenderla anche su Catania e su Palermo.
Ci siamo chiesti: ma avrebbe senso? A nostro avviso, no di certo. La continuità territoriale viene attivata generalmente solo in alcuni scali minori per due motivi: aiutare i residenti con le tariffe calmierate e, nello stesso tempo, incrementare la valenza di quegli scali. Ora, non vi è dubbio che Comiso e Trapani sono scali decisamente minori rispetto a Palermo e soprattutto Catania. Che senso avrebbe attivare la continuità territoriale anche su scali che non hanno bisogno per sopravvivere della tariffe agevolate? D’altra parte, prenotando con un certo anticipo, è possibile acquistare biglietti durante il periodo delle feste con tutte le compagnie low cost d’Europa che atterrano sia a Catania che a Palermo con prezzi decisamente più accettabili.
Certo, il rincaro c’è a Natale e a Pasqua ma se si riesce a giocare d’anticipo è possibile prenotare il volo su questi aeroporti siciliani con un buon risparmio. La continuità territoriale, poi, non si è mai vista applicata in tutti gli aeroporti di una regione: nel caso della Sicilia, sarebbe in 4 aeroporti su 4. Una cosa, ripetiamo, che non ci risulta in nessuna parte dell’Italia. Piuttosto, sarebbe possibile parlare per Catania e Palermo di convenzioni per studenti o altre categorie sociali particolari. In quel caso, però, non parleremmo più di continuità territoriale, ma di tutt’altro procedimento.
A volte, ci sembra che ci si faccia prendere dall’entusiasmo del dire la propria a ogni costo: perché fare propaganda per una cosa che, tra l’altro, neanche è partita ancora ufficialmente? Un volo che sia uno, non è ancora decollato in regime di continuità territoriale.
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