Rinchiuso in una casa di campagna: Il racconto del padre del diciassettenne sequestrato a Vittoria

Durante l’intervista al padre, sono emersi nuovi dettagli sul sequestro vittoria. “Per una notte e un giorno è stato rinchiuso in una stanza, forse di una casa di campagna. I suoi rapitori lo hanno trattato bene, non lo hanno minacciato, né maltrattato. Era solo, solo poche volte hanno parlato con lui. Sembravano italiani, adulti, avranno avuto forse quarant’anni”.

Parla il padre del giovane vittoriese rapito giovedì sera mentre si trovava con alcuni amici in una piazzetta di contrada Marangio. Il giovane, dopo essere stato liberato dai suoi rapitori, ha raggiunto il commissariato ed è stato sentito a lungo dagli inquirenti. Poi è tornato a casa. Nei prossimi giorni sarà sentito ancora dagli inquirenti, ma questa mattina ha potuto dormire a lungo per superare i postumi di una brutta avventura.

Al telefono, il padre del ragazzo, un noto imprenditore che opera nel settore della commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, racconta le 24 ore di incubo che ha vissuto suo figlio e, insieme a lui, anche la sua famiglia.

“La sera di giovedì ci hanno chiamato i suoi amici e ci hanno raccontato cos’era accaduto. Ci hanno detto che degli individui incappucciati, con due auto, lo avevano prelevato e portato via. Abbiamo avvertito subito la Polizia, sono scattate le ricerche. Le forze dell’ordine sono state encomiabili, hanno agito con grande tempestività e professionalità, ci hanno sostenuto in queste difficili. Per fortuna è finita bene. Ora speriamo che pian piano mio figlio possa ritrovare la sua serenità”.

Come sta suo figlio?

“È un ragazzo forte, ha reagito bene, ma ovviamente è molto provato. Rimane un incubo che per fortuna è finito bene”.

Ha avuto paura ?

“Ovviamente si. Ma non ha mai perso la lucidità. Ripeto, non lo hanno maltrattato. Gli hanno portato da bere e un panino da mangiare. Lui ha bevuto, ma ha mangiato pochissimo”.

Lei ha ricevuto delle richieste da parte dei rapitori ? Qualcuno lo ha contattato ? O aveva avuto prima dei segnali di possibili minacce o contatti sospetti ?

“Non ho ricevuto nessuna telefonata, nessun contatto nelle 24 ore del sequestro. E anche in precedenza non avevo mai avuto nessun segnale di allarme”.

Dove è stato portato suo figlio?

“Lui non ha visto la casa dove l’hanno portato, era incappucciato e non ha visto il tragitto. Forse si trattava di una casa di campagna. Lo hanno rinchiuso in una stanza senza finestre, non sentiva rumori. Forse ha sentito solo il rumore degli elicotteri. Pare abbia viaggiato circa mezzora, ma non sa ovviamente il tempo esatto”.

Quanti erano i rapitori ?

“Credo che fossero tre o quattro. Ovviamente erano incappucciati. Dalla voce sembravano adulti, non ragazzi. Parlavano in italiano”.

E ora cosa farete?

“Mio figlio sta bene, stamattina ha riposato più a lungo. Credo che il peggio sia passato, ma ovviamente sarà ancora difficile. Ripeto: per fortuna l’incubo è finito e ora è con noi, con la sua famiglia”.

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