RILIEVI ALL’INCONTRO PROMOSSO DAL SEGRETARIO PROVINCIALE UDC

Abbiamo, sommessamente, rilevato gravi ritardi del Segretario Provinciale dell’UDC Lavima in ordine alla “vexata quaestio” del Parco degli Iblei, che si appalesava come una delle tante decisioni che riguardano il territorio “assunte in altro loco”. La mancata convocazione del partito, di tutto il partito, per la discussione e la assunzione di “posizione”  sul tema, suscitava in noi perplessità e stupore, soprattutto in relazione alle vulcaniche dichiarazioni rese da Lavima quando sottolineava pesantemente, molto pesantemente, le “inerzie” o le “decisioni verticistiche” del suo predecessore. Stupiti e perplessi prima, sdegnati oggi per quello che apprendiamo solo dalla stampa! Perché? Non solo è tardivo, molto tardivo, il tentativo di Lavima di profferir parola sull’argomento, ma anche la pretesa, più vicina a “pigli cesaristici” propri di altro partito  e non a quelli tradizionali dell’UDC, di “ragionarsela” con le persone da lui prescelte. Ha infatti ignorato sia il segretario del partito che il capogruppo consiliare dell’UDC di Modica, cui andrebbero riconosciuti ruoli e funzioni in merito ad un tema di così rilevante valenza politica e socio-economica anche per il territorio modicano. Non foss’altro perché le posizioni di tutti i rappresentanti dell’UDC nelle istituzioni provinciali (Provincia Regionale, Comuni, etc.), potessero essere improntate a consapevolezza ed omogeneità. Abbiamo motivo di ritenere che analogo comportamento escludente, Lavima abbia tenuto nei confronti di altri rappresentanti dell’UDC dei vari territori; ma se, di contro, il segretario provinciale avesse riservato questa scelta solo a Modica e conseguentemente con la chiara volontà di “escluderla”, il nostro giudizio sarebbe molto più negativo e critico, tale da sentire il bisogno di farlo pesare avanti agli organismi competenti del partito. Se il segretario provinciale fosse stato in buona fede e fosse in buona fede, il nostro giudizio, non appaia paradossale, sarebbe ancora più pesante: non potremmo non desumere che gli manca l’alfabeto (l’a, b, c …) dei doveri di un segretario di partito. Pertanto, risulterebbe inidoneo, comunque inidoneo, sia se avesse fatto, insieme agli amici ed agli amici degli amici, la scelta di escludere i “non graditi”, sia nella remota, molto remota, ipotesi di una scelta estemporanea. Il partito ha bisogno di una guida autorevole, dinamica, al passo con i tempi e non già di un segretario improvvisatore o, peggio, espressione di parte e fazioso. Confidiamo nei doverosi e tempestivi atti di resipiscenza! In caso contrario trarremo le logiche relative deduzioni e da queste saremo ispirati per le consequenziali adeguate iniziative nelle sedi consentite.

 

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