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Riflessioni su Chiafura a margine del workshop con le archistar
08 Mag 2019 17:49
Si sono conclusi domenica scorsa i lavori di Chiafura Workshop Actions, seminario sulla riqualificazione urbana del quartiere, alla presenza di alcune archistar, architetti famosi.
Tre giorni indubbiamente significativi per la città di Scicli, per la quale il quartiere rupestre di Chiafura e il Colle di San Matteo, con l’annessa chiesa, rappresentano un importante spaccato storico, antropologico e sociale.
L’idea seguita dal gruppo coordinato da Oriol Capdevila ha come leitmotiv la “trasgressione”: l’accantonamento dell’idea di parco archeologico e il rilancio in veste contemporanea, grazie ad opere di alta ingegneria e fruizione delle grotte e della Chiesa di San Matteo, trasformate in contenitori culturali.
Il gruppo di Joao Gomes Da Silva punta invece alla fruizione di sentieri, grotte e raffi con un occhio di riguardo alla memoria e al rispetto di materiali e vegetazione.
Il terzo gruppo, quello di Margareta Berg, guest relation manager nel campo della ricettività di lusso, ha ideato per un numero consistente di grotte un futuro all’insegna della ricettività stellata. Il resto delle grotte rimarrebbero testimoni di memoria e contenitori culturali.
Per il Partito Democratico, però, a quanto si legge dai documenti di promozione del workshop, il progetto, “non dovrà dare apertura a speculazioni private ma dovrà coinvolgere i promotori all’interno di un processo pensato in funzione della città e del bene pubblico . Idea che, a nostro avviso, cozza profondamente con l’idea di un altro Hotel diffuso di lusso che ghettizzerebbe la propria utenza all’interno del quartiere, escludendo i cittadini e i viaggiatori dalla fruizione totale”.
Alla fine del workhop il sindaco, in risposta all’intervento del prof. Paolo Nifosì che ha ribadito che Chiafura è e deve rimanere un bene pubblico, ha sottolineatoche questa amministrazione non realizzerà nessun parco archeologico a Chiafura e che il futuro di quel luogo avrà bisogno di idee innovative e del coinvolgimento dei privati.
“Invitiamo il Sindaco e l’intera giunta- scrive il Pd- ad avviare un vero processo di dibattito e di concertazione in città (di cui il workshop potrebbe rappresentare un primo momento), senza progetti o soluzioni pre-confezionate”.
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