Rifiuti in Sicilia. Musumeci vuole i termovalorizzatori. Legambiente: “Fuga dalla reltà”

“Tempi vergognosi dovuti alla burocrazia nazionale e regionale se per realizzare un nuovo impianto in Sicilia ci vogliono cinque anni. I termovalorizzatori privati si possono realizzare in tre anni.

Tra pochi giorni lanceremo il bando per realizzarne uno, ma il controllo sara’ della Regione. E’ un sistema ‘mangia-rifiuti’ che produce ricchezza: calore e energia. Senza questa soluzione resteremmo in mano all’oligopolio dei privati e della cultura delle discariche”.

L’annuncio e’ del presidente della Regione sicilian, Nello Musumeci che ha aggiunto: “di non essere innamorati di questo sistema, ma e’ la soluzione per liberarci dalle disacriche”

 

“Proporre, come sta facendo Musumeci, la soluzione degli inceneritori per risolvere il problema della gestione del secco residuo e dell’emergenza rifiuti e’ solo illusorio, – o, meglio, una fuga dalla realta’ – poiche’, oltre ad essere un investimento oneroso sia per il pubblico che per il privato, che verrebbe pagato comunque dalle tasse dei siciliani con costi di conferimento di 200 euro a tonnellata, ci vorranno non meno di 7 -10 anni, e non tre come ha detto oggi, per la loro realizzazione e, di fatto, impedirebbe il raggiungimento gli obiettivi selettivi e sfidanti di riciclo previsti dalle direttive europee sull’economia circolare”.

Lo dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia. “Musumeci fa finta di non sapere che gli inceneritori sono, e lo saranno sempre di piu’ nei prossimi anni, un problema e non la soluzione per gestire la chiusura del ciclo dei rifiuti. Eppure sono trascorsi 4 anni di promesse buttate al vento durante i quali non si e’ riusciti a realizzare nemmeno un impianto pubblico per il recupero e il riciclo, neanche ad autorizzare quelli gia’ esistenti”, aggiunge.

“L’Ue – sottolinea Tommaso Castronovo, coordinatore della campagna Sicilia Munnizza Free e responsabile rifiuti di Legambiente Sicilia – incoraggia e finanzia soluzioni di gestione dei rifiuti a prestazioni ambientali piu’ elevate che abbracciano l’obiettivo zero rifiuti, come la prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti. Nell’isola, grazie ad una precisa strategia, la raccolta differenziata rimane bassissima e le discariche sono pericolosamente colme. E’ da anni, ormai, che lo denunciamo: l’unica via per uscire dall’emergenza (voluta) e’ la raccolta differenziata e la realizzazione di impianti per gestire i rifiuti, ma l’attuale governo regionale e le Srr non sono stati in grado di imprimere una svolta su questo aspetto fondamentale”.

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