RICORDANDO FALCONE

”Il lavoro e’ l’unico vero antidoto per combattere la mafia”. Lo ha detto il presidente della Camera, Laura Boldrini, a Palermo per partecipare alla manifestazione per il 21/esimo anniversario della strage di Capaci. Boldrini ha parlato dell’importanza dell’aggressione ai patrimoni mafiosi, sottolineando la necessità di affinare i provvedimenti legislativi ”sopratutto sul versante del riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati proprio per destinarli allo sviluppo per il  lavoro”.

Sarebbe necessario riutilizzare i fondi per lo sviluppo del lavoro, in quanto siamo d’ccordo con la Boldrini, questo è il giusto antidoto alla malavita e alla delinquenza, oltre che alla mafia.

Il 23 maggio, il giorno in cui fu ucciso Falcone è stato ricordato dalle scuole, dai giovani ed  un corteo  è’ partito da via D’Amelio, il corteo degli studenti organizzato dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone. Il corteo ha raggiunto l’albero Falcone in via Notarbartolo rendendo omaggio durante il tragitto alle altre vittime della lotta alla mafia: i giudici Cesare Terranova, Rocco Chinnici e il procuratore della Repubblica Gaetano Costa, facendo tappa in via Rutelli, via Di Blasi e via Pipitone Federico. Alla testa del corteo l’europarlamentare Rita Borsellino.

Maria Falcone, sorella del magistrato vittima della strage di Capaci, tiene a precisare di avere ”sempre avuto fiducia nei magistrati”, essendo però consapevole che loro hanno bisogno di avere riscontri giudiziari nelle loro indagini e che quindi non possono cercare un’astratta verità. ”Io spero – ha quindi aggiunto Maria Falcone – che presto ci sia qualcuno che ci dica tutta la verità. Anche Toto Riina, chissa’…”.

Le navi della legalità , che sono approdate a Palermo, hanno portato giovani e meno  giovani, nella città, che rappresenta la lotta all’ illegalità, la lotta alla mafia.

Ci ricordiamo tutti quanti noi un giorno , due o tre giorni l’anno, la piaga che affligge la Sicilia, ma non solo, la mafia, quando ci sono le ricorrenze di coloro che hanno dato la loro vita per contrastarla.

 Nelle scuole, però ,l’educazione alla legalità si mette in atto ogni giorno tra i giovani, sia con Progetti, sia con ricerche, sia con l’informazione e la comunicazione.

 Il nostro futuro è una generazione che la contrasterà con più impegno e consapevolezza, grazie al lavoro capillare di docenti sensibili alla problematica.

Crediamo, anche, che se il lavoro per questi giovani non sarà solo un miraggio, questo  permetterà più facilmente la lotta all’illegalità, che anche nel nostro territorio affligge la società.

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